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Il vino tricolore seduce il Canada
Su 368 milioni di litri consumati - di cui il 28% di produzione locale - ben il 15% è importato dall’Italia e solo il 13% dalla Francia,
Roma- Cresce il mercato del vino italiano in Canada, che si attesta sempre più “wine loving nation”, grazie ad un consumo nazionale in ascesa pari a 6 volte la media mondiale (+ 19% l’incremento previsto fino al 2014, contro il 3,2%, mondiale) e che vede il made in Italy in testa alle preferenze, soprattutto per i vini rossi (dati Canadian Vintners Association). In particolare su 368 milioni di litri consumati - di cui il 28% di produzione locale - ben il 15% è importato dall’Italia e solo il 13% dalla Francia, con un costo medio all’importazione superiore alla media del 4,6% e quindi di fascia alta.
In particolare modo - spiega l'Istituto Grandi Marchi - è la provincia del Quebec, dove è più alto il consumo di vino pro capite, ad assorbire il 41% del vino importato dall’Italia, mentre in Ontario l’Italia occupa la prima posizione tra i paesi fornitori con il 23% di quota di mercato all’importazione.
“Il mercato – ha detto Piero Antinori, presidente dell’Istituto Grandi Marchi – promette bene e presenta ancora importanti margini di sviluppo, grazie ad un’evoluzione qualitativa che si sta traducendo in un consumo crescente dei vini rossi – da 50% nel 2002 a 63% nel 2012 - e un salto qualitativo di gamma. Basti guardare i primi risultati dell’export 2012 che da gennaio ad agosto hanno visto il nostro Paese crescere ancora, come primo fornitore in termini di quantità (49 milioni di litri, +15,5% sul 2011) e secondo (261 milioni di CAD, +15,7% sul 2011) solo alla Francia in termini di valore. Francia che però sta man mano perdendo quote di mercato passando dal 35% nel 2001 al 23% nel 2011”.