Ti informiamo che, per migliorare la tua esperienza di navigazione questo sito utilizza dei cookie. In particolare il sito utilizza cookie tecnici e cookie di terze parti che consentono a queste ultime di accedere a dati personali raccolti durante la navigazione. Per maggiori informazioni consulta l’informativa estesa ai sensi dell’art. 13 del Codice della privacy. L'utente è consapevole che, proseguendo nella navigazione del sito web, accetta l'utilizzo dei cookie.

Home » Agronews » In Italia arriva il Cobia, pesce eco-sostenibile in tavola

Agronews

In Italia arriva il Cobia, pesce eco-sostenibile in tavola

Il prodotto ittico è commercializzato da Open Blue. Pescato il giovedì arriva in consegna il lunedì. Lo si trova alla Metro e presto anche all’Esselunga

Milano- Si chiama Cobia è un pesce che si trova in acque tropicali e subtropicali (inclusi i Carabi e l’Oceano indiano). Conosciuto anche come black kingfishn è alla base di molte preparazioni sushi e sashimi. E’ un pesce solitario che nuota con gli squali e non vive in banchi, perciò la pesca commerciale non è mai esistita. L’ha iniziata la Open Blue, fondata nel 2007 da un’intuizione di Brian O’Hanlon, che ora lo commercializza anche Italia con l’obiettivo di conquistare, come già fatto all’estero, le nostre tavole (è già presente in Germania, Francia, Regno Unito dopo un test iniziale in Belgio).

Terza generazione di allevatori di pesci, Brian ha sviluppato la sua visione di un allevamento ittico innovativo e sostenibile. Da allora si è dedicato a soddisfare il bisogno del settore di pesce di alta qualità, allevato in un ambiente naturale e controllato. Alla base del Cobia c’è dunque un’itticoltura innovativa che fa della sostenibilità ambientale l’elemento di distinzione. Il pesce è allevato al largo della costa di Panama. Gli impianti di allevamento sono situati a 12 chilometri dalla terraferma, in acque profonde, pulite e ricche di ossigeno in mille ettari di mare protetto vietato alla pesca commerciale. L’allevamento avviene in gabbie a bassa densità, completamente sommerse (il fondo gabbia è a 30 metri e la cima a 10 metri) “Al Cobia piace stare al medio livello dell’acqua. E’ come un’atleta che ha bisogno di correnti molto forti dove c’è molto ossigeno ed è per questo che ha una crescita molto veloce”, spiega Nicholas Sawyer che rappresenta Open Blue in Italia.

L’allevamento in mare aperto fa parte di una di ‘piattaforma’ produttiva che comprende anche un vivaio (chiamata ‘Viento Frio’) e avanotteria sulla terraferma (dove il pesce viene fatto crescere fino ai 150 grammi per poi essere trasferito in mare aperto) ed un impianto di lavorazione con un prodotto che ha durata di 18 giorni. “Pescato il giovedì arriva in consegna il lunedì” (in Italia lo si trova alla Metro e presto anche all’Esselunga), afferma Sawyer che sottolinea anche “l’obiettivo ora è di passare da 2/3mila tonnellate di prodotto a 8mila”. 

                                                                                                                                  Alfredo Franz

Nella foto il piatto dello chef Andrea Aprea: Cobia scottato cipolla rossa e senape

in data:02/02/2016

Galleria Fotografica

  • Cobia al sale pizzaiola e olive nere
  • Cobia, ecco i piatti preparati dalla chef Andrea Aprea: Cobia croccante aglio, olio e peperoncino

Galleria Video

  • Cobia, l'alternativa alle specie marine ipersfruttate

Cerca

Multimedia

  • video

    Tg Agricoltura. Edizione 4 luglio

  • foto

    Binomio, a Roma arriva la cucina all day long nata in Catalogna

  • video

    Tg Agricoltura. Edizione 27 giugno