Filiera Corta
In dodici mesi il prezzo del cibo cresce del 36%
Resi noti, con il rapporto Price Watch della Banca Mondiale, gli incrementi del mais (74%), grano (69%), semi di soia (36%), zucchero (21%)
Roma - In un anno i prezzi dei generi alimentari di prima necessità sono cresciuti del 36%. L’incremento – si spiega nel rapporto Food Price Watch pubblicato dalla Banca Mondiale, è stato favorito dall'aumento del costo dei carburanti alimentato dalle crisi geopolitiche nell'Africa del Nord e in Medio Oriente.
In particolare – si sottolinea nel rapporto – negli ultimi 12 mesi i prezzi del mais sono saliti del 74%, quelli del grano del 69%, quelli dei semi di soia del 36%, quelli dello zucchero del 21%. Il riso è invece rimasto stabile. Viene ricordato inoltre che in molti Paesi il progressivo aumento dei prezzi di vegetali, carne, frutta e olio per cucinare hanno determinato ''conseguenze nutrizionali negative per i piu' poveri''.
Dal punto di vista dei numeri la Banca Mondiale stima che i poveri del mondo,quelli che vivono con meno di 1,25 dollari al giorno, sono circa 1,2 miliardi. E dallo scorso giugno – viene ancora precisato - la corsa la corsa dei prezzi ha fatto cadere nella povertà altre 44 milioni di persone. Un ulteriore aumento del 10%- incalza la Banca mondiale- farebbe scivolare nella povertà altri 10 milioni di individui.
La soluzione proposta, per contrastare questa tendenza economica, è dunque quella di rimuovere le barriere doganali che restringono le esportazioni di cibo. Si suggerisce inoltre di intervenire con misure urgenti di assistenza alimentare a favore dei più poveri. Allo stato attuale delle cose – si legge in una nota – la Banca Mondiale, attraverso la realizzazione dei programmi di pronto intervento, sta aiutando circa 44 milioni di persone