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Industria molitoria: la produzione tiene il passo. Rinnovate le cariche associative
Tiene il passo nel 2014 l’industria molitoria italiana. Il comparto oggi conta 358 molini e 4.500 addetti. I dati economici sono stati ufficializzati oggi nel corso dell’Assemblea Generale annuale di Italmopa, l’Associazione Industriali Mugnai d’Italia, che rappresenta il comparto nazionale della trasformazione primaria del frumento tenero per la produzione di farine destinate alla panificazione artigianale e industriale, all’industria dolciaria (biscotteria e lievitati) e alla produzione di pizza, e della trasformazione primaria del frumento duro per la produzione di semole destinate prevalentemente all’Industria pastaria. L’Assemblea generale annuale ha proceduto al rinnovo delle cariche, confermando per il biennio 2015/2016 alla Presidenza Ivano Vacondio (Molini Industriali SpA di Modena). Vice Presidenti sono stati confermati Antimo Caputo (Antimo Caputo Srl di Napoli) e Cosimo De Sortis (Deis Srl – De Sortis Industrie Semoliere di Cerignola).
La produzione di sfarinati – farine di frumento tenero e semole di frumento duro - si è attestata nel 2014 su 7.855.000 tonnellate (4.026.000 t di farine di frumento tenero e 3.829.000 t di semole di frumento duro), in leggero incremento rispetto al 2013 (7.734.500 t). Anche nel 2014 la domanda- si legge in una nota- è stata fortemente influenzata, nel settore degli sfarinati di frumento duro, dall’andamento positivo delle esportazioni di pasta. La produzione di sfarinati di frumento tenero ha registrato nel 2014, rispetto al 2013, un leggero incremento dello 0,5 % (+ 19.000 t circa) riconducibile a una crescita generalizzata dei consumi e delle esportazioni di prodotti a base di farina, con un significativo incremento del 12 % dell’utilizzazione di farine per i prodotti considerati “sostituti” del pane, in particolare il pan carré e i pani croccanti. Permane l’eccezione, peraltro particolarmente significativa, della farina destinata alla panificazione i cui volumi continuano a registrare una costante e preoccupante contrazione.
Elementi di criticità per il settore continuano a essere l’aumento generalizzato dei costi accessori, in particolare- si precisa- energia e trasporti, e l’accesso al credito sempre più difficile. Entrambi questi fattori, cui si aggiunge la crisi dei consumi alimentari ancora in atto nonostante qualche timido segnale di ripresa, rischiano di ridurre ristretti margini di redditività delle Aziende molitorie
Il fatturato complessivo dei prodotti del settore molitorio è stimato nel 2014 in 3,820 miliardi di euro, in aumento di circa il 6% rispetto al fatturato 2013 (3,601 miliardi di Euro). L’incremento del fatturato è determinato soprattutto dall’andamento delle quotazioni delle semole di frumento duro (+ 13% rispetto al 2013); sono risultate invece in discesa le quotazioni delle farine di frumento tenero (- 5,5 % circa).
Nel 2014 il quantitativo di semola di frumento duro destinato alla produzione di pasta alimentare, sia per consumo interno sia per esportazione, è stimato pari a 3.530.000 tonnellate rispetto a un utilizzo totale di semola di frumento duro sul mercato interno pari a 3.738.000 t.
Il livello di utilizzazione degli sfarinati di frumento duro ha fatto registrare, nel 2014 e rispetto all’anno precedente, una crescita significativa, valutabile in 2,7 punti percentuali circa, dovuta soprattutto al continuo aumento delle esportazioni di pasta alimentare, che continuano a beneficiare di un trend positivo. I quantitativi di semole destinate alla produzione di pane di grano duro e per usi domestici non hanno registrato significative variazioni.
La produzione di sfarinati di frumento tenero ha registrato nel 2014, rispetto al 2013, un incremento dello 0,5 % (+ 19.000 t circa) riconducibile a una crescita generalizzata dei consumi e delle esportazioni di prodotti a base di farina. A questo trend di leggera crescita fa eccezione la farina destinata alla panificazione che continua a registrare una costante e preoccupante diminuzione. E’ infatti in flessione del 2,1% l’utilizzo di farine destinate alla panificazione, artigianale o industriale.
Al contrario é in aumento l’utilizzazione di sfarinati per la produzione di prodotti considerati “sostituti” del pane” – cracker, pan carré, pani croccanti – presumibilmente grazie alla maggiore praticità nell'uso e al più lungo periodo di conservazione di tali prodotti rispetto al pane. Si registra, inoltre, un aumento dell’utilizzo di farine per i prodotti destinati alla prima colazione, in particolare nel settore della biscotteria, in linea con la crescente tendenza a un “ritorno” della colazione consumata a casa. Nel 2014 si conferma anche la rinnovata tendenza alla preparazione domestica dei cibi, come emerge dal significativo aumento delle vendite di ingredienti di base, come la farina di frumento.