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Italiani, la passione per i fornelli non è la priorità. Piace di più la convivialità del cibo
Nel confronto con Francia, Germania e Gran Bretagna siamo gli ultimi- segnala Unione Italiana Food- per il tempo dedicato alle preparazioni in cucina. Alta l'attenzione per le informazioni sul cibo
Roma- Agli italiani piacciono i talent culinari, le trasmissioni sul food, meno il lavoro di cucina: solo il 34% del tempo globalmente dedicato a tutte le attività legate al cibo è infatti riservato alla sua preparazione, contro il 44% della Germania, il 45% del Regno Unito e il 47% della Francia, i Paesi oggetto della ricerca dell'Unione Italiana Food, la neo associazione di settore dell'alimentare figlia della fusione tra l'Aidepi, l'associazione delle Industrie del dolce e della pasta italiane, e l'Aiipa, quella delle Industrie prodotti alimentari. Unione italiana food conta al suo interno 450 imprese di oltre 20 settori merceologici, che danno lavoro a 65.000 persone e sviluppano un fatturato di oltre 35 miliardi di euro, di cui 10 di export. Presidente del nuovo organismo Paolo Barilla, mentre Marco Lavazza è il vicepresidente.
Secondo la ricerca il 28% del tempo globalmente dedicato dagli italiani a tutte le attività che hanno a che fare con il cibo (fare la spesa, cucinare, informarsi su quello che si mangia, ecc.) è dedicato a condividere questo piacere con amici e parenti, a pari merito con i francesi, contro il 21% della Gran Bretagna e il 24% della Germania. Siamo anche il Paese piu' attento all'informazione su cio' che mangiamo: l'11% del tempo globale dedicato al cibo lo spendiamo a vagliare informazioni, leggere libri, esaminare etichette e cercare ricette e consigli su internet e i social network. In questo doppiamo gli altri Paesi, fermi al 4-5%. Inoltre impegniamo quasi un terzo del tempo complessivamente dedicato al cibo nel fare la spesa. Come i tedeschi (27%), molto piu' dei francesi (20%), ma meno dei britannici, che trascorrono in negozi e supermercati il 30% del tempo.
Allo stesso tempo in Italia il livello di soddisfazione generale per cio' che si mangia e per come si mangia e' alto come in tutti e quattro i Paesi oggetto dello studio: si reputano molto o abbastanza soddisfatti dall'86% del Regno Unito al 91% dell'Italia, passando per il 92% della Francia fino ad arrivare al 93% della Germania. Ma colpisce che il piu' basso livello di "molto soddisfatti" (16%) si riscontri proprio in Italia, rispetto al 21% della Francia, al 26% della Germania e al 29% della Gran Bretagna. In Italia il cibo e' sentito come un forte elemento di socializzazione e convivialita', ma anche una risorsa che dovrebbe essere assicurata e garantita a tutti. E l'accesso al cibo e' proprio il primo valore che gli italiani attribuiscono al cibo, prima ancora di gusto e piacere. Un tema su cui dimostriamo di essere piu' sensibili anche se l'approccio etico al cibo e la sostenibilita', a parte in Francia, non compaiono nella top five dei valori cercati dai consumatori, nonostante il dibattito intorno a questi temi sia sempre piu' acceso