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L'Antitrust blocca il monopolio dell'Aia
L'Autorità auspica che i controlli sulle attitudini produttive del bestiame possano essere svolti da tutte le associazioni di allevatori
Un parere che può mettere fine al monopolio dell'Associazione italiana Allevatori (Aia). E' giunta infatti in queste utime ore un'analisi dell' Antitrust sulle condizioni di mercato degli allevatori. Uno studio che fa chiedere alla stessa Autorità una revisione della disciplina in materia di controlli sulle attività produttive del bestiame.
Non deve essere la sola Aia - ha detto l' Antitrust - a svolgere in esclusiva i controlli funzionali delle attitudini produttive del bestiame per evitare «ingiustificati vantaggi concorrenziali a favore delle imprese associate all'Aia».
Il parere, reperibile sul sito dell'Autorità stessa, nel dettaglio auspica e chiede al Parlamento e al Governo «una revisione dell'attuale normativa in materia di controlli sulle attitudini produttive del bestiame» (legge 3 agosto 1999 nø280 in particolare l'art.1)
L'Autorità osserva che la norma in esame, nel «riconoscere all'Aia la competenza in merito ai controlli sulle attitudini produttive degli animali, escludendo di fatto dallo svolgimento di tali controlli le altre associazioni di allevatori, appare idonea ad attribuire ingiustificati vantaggi concorrenziali a favore delle imprese associate all'Aia, a danno degli allevatori non iscritti a tale Associazione».
Tali vantaggi possono tradursi, in particolare, nell'individuazione di canali distributivi e commerciali privilegiati per i prodotti agroalimentari degli iscritti all'Aia. Inoltre - osserva l'Antitrust - la norma nazionale presenta elementi di discontinuità rispetto alla disciplina comunitaria.
L'Autorità auspica quindi che i controlli sulle attitudini produttive del bestiame possano essere svolti da tutte le associazioni di allevatori munite di requisiti necessari, «aumentando così anche le possibilità di scelta associativa, tecnica ed economica delle imprese zootecniche».