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L’Italia non può vietare le coltivazioni Ogm
La sentenza della Corte Ue sulla causa Pioneer Hi Bred Italia-Mipaaf stabilisce che uno Stato non puo' limitare la coltivazione di organismi geneticamente modificati autorizzati dall’Unione europea
Roma- Brutto colpo per tutto il fronte anti-Ogm italiano. La sentenza della Corte Ue, chiamata ad esprimersi in merito alla causa che la Pioneer Hi Bred Italia ha mosso al ministero delle Politiche agricole in seguito al diniego di un'autorizzazione a livello nazionale a coltivare mais Mon 810, detta dei limiti decisionali al potere di uno Stato. Nel dettaglio con la decisione assunta si chiarisce che uno Stato non puo' limitare la coltivazione di ogm autorizzati dalla Ue, in attesa di misure regionali per la coesistenza fra ogm e prodotti tradizionali.
"La messa in coltura di organismi geneticamente modificati, quali le varietà del mais Mon 810, non puo'- si legge in una nota - essere assoggettata a una procedura nazionale di autorizzazione quando l'impiego e la commercializzazione di tali varieta' sono autorizzati" a livello comunitario e le medesime varieta' sono state iscritte nel catalogo comune delle varieta' delle specie di piante agricole previsto dalla direttiva del 13 giugno 2002, relativa al catalogo comune delle varieta' delle specie di piante agricole. . Le norme europee infatti non consentono a uno Stato membro di opporsi in via generale alla messa in coltura sul suo territorio di tali organismi geneticamente modificati nelle more dell'adozione di misure di coesistenza dirette a evitare la presenza accidentale di organismi geneticamente modificati in altre colture.