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L'Italia è il paese dove si mangia meglio. Lo stivale è leader per Dop e Igp
Dal rapporto Ismea-Qualivita emerge che il comparto esprime i risultati più alti di sempre con 14,8 miliardi di valore alla produzione e 8,4 miliardi di valore all’export. Conquistato anche il primato per il numero di filiere a denominazione
Roma- Se si vuole mangiare bene, di qualità e in maniera certificata bisogna venire in Italia. C’ è poco da fare. A dirlo non sono predicatori del food, blogger nascenti, nuovi guru in ascesa, ma i numeri consacrati da studi e analisi. L’ultima certificazione, dopo quella recente dell’Istat, arriva dal XV Rapporto Ismea-Qualivita, indagine socio-economica dei comparti agroalimentare e vitivinicolo Dop e Igp. Lo scenario analizzato consacra il Belpaese come il Paese con il maggior numero di filiere Dop e Igp al mondo (818), una leadership che la vede superare Francia (681), Spagna (327), Grecia (253) e Portogallo (178). Ma il successo non si ferma qui.
Nel 2017 il Belpaese ha registrato 4 nuove denominazioni: l'olio e.v.o. Marche Igp (Marche), i Vitelloni Piemontesi della Coscia Igp (Piemonte e Liguria) appartenenti alla categoria delle carni fresche, il formaggio Ossolano Dop (Piemonte) e fra gli ortofrutticoli la Lenticchia di Altamura Igp (Puglia, Basilicata) facendo crescere il settore food un aumento del +1% in rapporto al totale di dicembre 2016. Ad oggi si contano 295 prodotti food, mentre per il comparto vino le denominazioni riconosciute a livello europeo sono 523. Allo stesso tempo le Dop Igp Stg crescono anche a livello globale con 46 nuovi prodotti nel 2017 di cui 43 in Paesi Ue e 3 in Paesi Extra Ue. Per la prima volta dal 2013, si riscontrano nuove registrazioni anche nel comparto dei vini con 7 Dop in Paesi europei.
L’analisi sul territorio vede primeggiare invece nel campo delle Dop e Igp Toscana e Veneto con il maggior numero di prodotti (89), seguite da Piemonte (82), Lombardia (75) ed Emilia Romagna (73). Nel particolare viene evidenziato nel rapporto- che Emilia Romagna e Lombardia possono considerarsi le regine del food, mentre Veneto, Toscana e Piemonte guidano il settore del vino. Quanto invece ai fatturati l'Emilia Romagna e' leader per ritorno economico con 2.751 milioni di euro, seguita dalla Lombardia (1507 mln) e dal Veneto (384 mln). Seguono Campania (366 mln), Trentino Alto Adige (355 mln), Friuli Venezia Giulia (318 mln), Sardegna (289 mln) e Piemonte (268 mln). Il comparto vino è capeggiato dal Veneto grazie al contributo di quasi tutte le sue province (1.276 mln), seguono la Toscana (442 mln), il Piemonte (352 mln), il Friuli Venezia Giulia (218 mln), il Trentino Alto Adige (198 mln), la Sicilia (126 mln), la Lombardia (125 mln) e l'Emilia Romagna (111 mln). Sotto i 100 milioni di euro, ma con un valore significativo anche Puglia (92 mln) e Abruzzo (89 mln).
Parlando invece di produzione il comparto Dop Igp italiano ha raggiunto i risultati piu' alti di sempre, sia per quanto riguarda la produzione che nel 2016 tocca un valore di 14,8 miliardi di euro, sia per quanto riguarda l'export che arriva a quota 8,4 miliardi con una una crescita del +6% su base annua e un aumento dei consumi nella Gdo del +5,6% per le vendite food a peso fisso e del +1,8% per il vino. Nello specifico - sottolinea il Rapporto - il settore food, che nel 2016 conta 83.695 operatori (+5% sul 2015), ha raggiunto una produzione pari a 6,6 miliardi di euro e un valore al consumo di 13,6 miliardi, con una crescita rispetto al 2015 del +3%. Il comparto vino - oltre 3 miliardi di bottiglie - pesa 8,2 miliardi di euro per quanto riguarda la produzione con una crescita del +7,8% rispetto al 2015 e sfiora i 5 miliardi per l'export (+6,2% sul 2015). Secondo il Rapporto Ismea-Qulivita il sistema delle Dop Igp in Italia garantisce qualita' e sicurezza anche attraverso una rete che, alla fine del 2017, conta 264 consorzi di tutela riconosciuti dal Mipaaf e oltre 10mila interventi annui effettuati dagli organismi di controllo pubblici.
Infine negli ultimi dieci anni, anche grazie alle nuove certificazioni, il comparto alimentare Dop e Igp ha avuto una crescita costante con un incremento di 5 miliardi di valore per quanto riguarda i consumi, pari a un +64% e 2,4 miliardi per l'export che raggiunge nel 2016 il record di crescita del 262%. Tra il 2006 e il 2016 - si legge nel Rapporto - e' cresciuta anche la produzione che registra un +47%, a dimostrazione che la qualita' certificata Dop Igp si e' con il passare del tempo affermata sempre di piu'. Per quanto riguarda la certificazione dei prodotti - sottolinea il Rapporto - gli incrementi piu' consistenti in 10 anni si registrano per le carni fresche, gli aceti balsamici - con il riconoscimento dell'Igp nel 2009 - e gli ortofrutticoli. Il ruolo leader continua ad essere detenuto dai formaggi con un giro di affari di 3,7 miliardi di euro (+3,1%), mentre al secondo posto si posizionano iprodotti a base di carne con 2 miliardi (+10,7%). Gli aceti balsamici (385 milioni di euro, +1,8%) superano gli ortofrutticoli (308 milioni di euro, -24,9%), cui seguono carni fresche (86 milioni di euro, -0,8%) e oli di oliva (69 milioni di euro, -2,2).
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