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L’Unione europea celebra i 50 anni della Pac
Ai festeggiamenti per il compleanno della Politica agricola comune presenti il presidente della Commissione Barroso, il commissario all’Agricoltura Ciolos e il ministro per le Politiche agricole Catania
Roma - Ha compiuto 50 anni la Politica agricola comune (Pac). A festeggiarla oggi il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, il commissario europeo all'agricoltura Dacian Ciolos, il presidente della Ue Herman Van Rompuy e il ministro per le Politiche agricole e alimentari, Mario Catania.
In particolare il responsabile del dicastero di Via XX Settembre Mario Catania, in occasione delle celebrazioni ha commentato che "finché vorremo avere un'agricoltura sul territorio abbiamo bisogno di una Pac, altrimenti l'agricoltura europea è destinata a morire e, con essa, morirebbe una grande tradizione di produzione agroalimentare, un assetto del territorio costruito durante i secoli, e un paesaggio rurale unici al mondo". Il presidente della Commissione Barroso ha invece detto che "una Pac riformata terrà un ruolo di primo piano nella realizzazione degli obiettivi di crescita intelligente, sostenibile e inclusiva che ci siamo fissati nella strategia 'Europa 2020' affinché l'Ue esca ancora più forte e più unita dalla crisi che stiamo attraversando".
Sui limiti dell’attuale Politica agricola Catania ha invece spiegato che "la Pac - dice - deve essere più mirata, avere massimo riguardo alle reali esigenze delle imprese agricole, raccogliendo le vere aspettative dei consumatori". In soldoni – ha continuato - "le imprese agricole hanno bisogno di essere competitive nei confronti delle imprese dei Paesi terzi, mentre i consumatori chiedono qualità e trasparenza, nei prezzi e nell'origine dei prodotti". Relativamente alla distribuzione - ha precisato che - "in molte parti d'Europa non è sufficientemente efficace e funzionale. Essa non deve costituire un peso per la filiera ma svolgere una funzione positiva. Se questo non avviene – ha detto ancora il ministro - occorre migliorare le regole in modo da renderei rapporti tra gli operatori della filiera più diretti, più trasparenti". L'impegno italiano nella Pac – ha concluso il ministro - "resta quello di valorizzare la qualità delle produzioni e, attraverso ciò, garantire agli agricoltori italiani il giusto riconoscimento per tutto quello che fanno al fine di assicurare una produzione di qualità unica al mondo".