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L'Unione europea corre in soccorso degli ulivi del salento
Gli interventi contro il batterio killer 'Xylella fastidiosa' che ha infestato centinaia di migliaia di ulivi nel Salento non mancheranno. A garantirlo è il commissario Ue alla sanita', Tonio Borg, rispondendo alla lettera inviata all'Esecutivo dal presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro (S&D)) e dall'eurodeputato Sergio Silvestris (Ppe), in cui si chiedeva di sbloccare in tempi brevi fondi per gli interventi fitosanitari.
"La Commissione – scrive il Commissario - sta valutando di prendere misure d'emergenza contro la Xylella fastidiosa, per provare a debellarla, o almeno, per prevenire la sua diffusione all'interno dell'Unione". “Nel rispetto degli impegni finanziari – aggiunge - la richiesta dell'Italia per ottenere dall'Ue il contributo finanziario per il 'controllo della salute delle piante' dovrebbe essere accettata".
Intanto gli uffici del commissario Borg hanno richiesto un parere urgente all'Autorita' europea per la sicurezza alimentare (Efsa) che raccogliera' informazioni sulle piante attaccate dalla Xylella fastidiosa, e le possibili misure per contrastarla. L'Efsa, formulera' anche un parere scientifico che includera' una valutazione del rischio del parassita e dei suoi insetti vettori, e un ulteriore aiuto per l'identificazione di misure appropriate per controllare questo dannoso organismo.
Soddisfazione per la decisione del Commissario europeo arriva da Unaprol.Va bene - dice il presidente del Consorzio olivicolo Massimo Gargano- l'azione di prevenzione e contrasto alla xilella fastidiosa, il batterio killer che sta danneggiando parte dell’olivicoltura salentina. L'occasione di un piano straordinario per contrastare la xilella fastidiosa - ha incalzato Gargano - può rappresentare un’opportunità per programmare un intervento straordinario di ristrutturazione in casi estremi o di rimessa a coltura degli stessi oliveti. “Servono risorse ha concluso Gargano per riaccendere l'economia dei territori e creare un nuovo modello di sviluppo di olivicoltura del terzo millennio". Gli 8mila dei circa 100 mila ettari coltivati ad oliveto nel Salento interessati dal fenomeno, se curati adeguatamente, potrebbero realmente dare una spinta all’economia di una vasta area del Sud e del Mezzogiorno d’Italia. Il lavoro che ne deriverebbe secondo una stima per difetto dell’Unaprol genererebbe circa 200mila giornate di lavoro di assunzione di manodopera agricola. Una manna in tempo di crisi che rimetterebbe in moto l'economia del settore e dell’indotto collegato.