Filiera Corta
L'acqua minerale batte il vino
Uno studio Coldiretti, elaborato sulla base di dati Istat in occasione del World Water Day, evidenzia che le famiglie spendono di più per la "gassata" e per la "naturale" che per i prodotti enologici
Roma - L'acqua minerale supera il vino nel capitolo di spesa dei nuclei familiari. Con 19,71 euro mensili per famiglia, l’acquisto dell’acqua minerale - si legge in una nota della Coldiretti in occasione della giornata mondiale dell'acqua (22 marzo), è diventato la prima voce di spesa del bilancio familiare per le bevande alle quali vengono destinati complessivamente 41,06 euro tra analcolici ed alcolici. La spesa media familiare mensile per il vino, sulla base dello studio Istat - è stimata pari a 12 euro. Per ragioni di cronaca e per l'interezza dell'indagine va detto anche che il mercato registra un calo del consumo di acqua minerale in Italia. Nel 2009 il 63,4% delle famiglie italiane ha acquistato acqua minerale, percentuale che risulta in calo rispetto agli anni precedenti (67,6% nel 2000, 64,2% nel 2008).
La spesa media delle famiglie per l'acquisto di acqua minerale - sottolinea la Coldiretti - varia lungo la penisola da un massimo di 20,34 euro nel Nord a un minimo di 18,75 nel Mezzogiorno. Parallelamente all’aumento della spesa per la minerale, negli ultimi 30 anni in Italia – sostiene la Coldiretti - si è praticamente dimezzato il consumo procapite di vino che è sceso a circa 40 litri a persona per un totale di circa 20 milioni di ettolitri. Il forte calo nelle quantità di vino acquistate dagli italiani, che ha avuto una accelerazione negli ultimi dieci anni, in cui si è verificato un calo del 20 per cento, è stato accompagnato - sottolinea la Coldiretti - da un atteggiamento piu’ responsabile di consumo.
Il vino - precisa la Coldiretti - è divenuto l'espressione di uno stile di vita "lento" attento all'equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi da contrapporre proprio all’assunzione sregolata di alcol. Si tratta di un cambiamento che - sostiene la Coldiretti - occorre riconoscere per evitare il rischio di una dannose criminalizzazioni, mentre è necessario investire nella prevenzione promuovendo la conoscenza del vino con il suo legame con il territorio e la cultura, a partire proprio dalle giovani generazioni.