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L'aumento dei carburanti preoccupa il mondo agricolo
In un Paese dove oltre l'86 per cento dei trasporti commerciali avviene su gomma l’aumento dei carburanti - spiega Coldiretti - pesa notevolmente sui costi della logistica che incidono per quasi un terzo nella frutta e verdura
Roma - Le organizzazioni agricole lanciano l'allarme sugli aumenti del carburante. In particolare Cia e Coldiretti hanno denunciato possibili incidenze per serre e trasporto merci in vista delle festività natalizie. Una situazione che nel suo insieme potrebbe mettere a serio rischio la gestione delle aziende agricole e farebbe lievitare il costo dei menù.
Il “caro-gasolio”, innescato dai nuovi prezzi record del petrolio (che ormai supera i 90 dollari al barile), sta mettendo - segnala la Confederazione italiana agricoltori (Cia) - in grave difficoltà anche l’agricoltura. Pesantissime sono soprattutto le conseguenze per le serre che rischiano un drammatico tracollo. I costi petroliferi, soprattutto dopo l’abolizione dell’“accisa zero”, sono cresciuti in maniera dirompente (circa il 40-45 per cento in un solo anno). Ma in grave difficoltà sono anche tutte le imprese agricole che, oltre al carburante, vedono crescere gli oneri produttivi, contributivi e burocratici.
Siamo in presenza di una situazione esplosiva per il settore. Molte aziende floricole e orticole -avverte la Cia- corrono il pericolo di chiudere definitivamente i battenti. L’arrivo del freddo, oltretutto, farà crescere ancora di più il ricorso al riscaldamento delle strutture serricole e ciò determinerà un incremento di consumi di carburanti, con il relativo aggravio nella gestione aziendale.
Per questa ragione, la Cia chiede non solo la reintroduzione ma anche l’estensione del “bonus gasolio” per tutte le imprese agricole, in considerazione dei gravosi costi che sono costrette a sostenere. Un intervento che, ovviamente, sia compatibile con le norme Ue ed eviti così ulteriori querelle. Una misura, quindi, che sia in grado di garantire un futuro alle aziende italiane che operano nell’orto-florovivaismo e non solo.
D’altra parte, l’agevolazione -ricorda la Cia- fu introdotta per contenere i pesanti effetti del “caro-gasolio”, le cui quotazioni stanno avendo ora avendo una nuova impennata e vanno ad incidere sulla gestione delle serre e di tutte le aziende agricole. Appare, quindi, assurdo che l’“accisa zero” sia stata cancellata, provocando danni incalcolabili.
Con ogni pasto che percorre in media duemila chilometri prima di giungere sulle tavole l’aumento del costo dei carburanti - commenta Coldiretti - dei carburanti rischia di incidere pesantemente sui menu’ delle feste di Natale durante le quali ogni famiglia italiana avrà già una spesa aggiuntiva di 140 euro per pranzi e cenoni.
In un Paese dove oltre l`86 per cento dei trasporti commerciali avviene su gomma l’aumento dei carburanti - sottolinea la Coldiretti - pesa notevolmente sui costi della logistica che incidono per quasi un terzo nella frutta e verdura.
Una situazione che - continua la Coldiretti - si aggrava durante le feste di Natale dove è ancora molto diffusa la cattiva abitudine di portare in tavola prodotti fuori stagione che devono percorrere migliaia di chilometri prima di giungere sulla tavola. Consumare le ciliegie e le pesche dal Cile o i mirtilli argentini è - sottolinea la Coldiretti - una tendenza snob che concorre a far saltare il budget dei cenoni con prezzi superiori fino ad oltre dieci volte a quelli di mele, pere, kiwi, uva, arance e clementine Made in Italy e appare del tutto ingiustificata perché si tratta spesso di prodotti poco gustosi e saporiti, essendo stati raccolti ad un grado di maturazione incompleto per poter resistere a viaggi.
Un ottimo modo per combattere i rincari del costo dei carburanti e della benzina è quello - conclude la Coldiretti - di acquistare prodotti locali e di stagione, meglio se direttamente dagli agricoltori in uno dei quasi mille mercati degli agricoltori di campagna amica, dove sono offerti cibi e bevande a chilometri zero, aperti nelle piccole e grandi città che offrono il miglior rapporto prezzi/qualità.