Filiera Corta
L'epidemia tedesca chiama in causa le Procure della Repubblica
Presentato dall'associazione dei consumatori Codacons un esposto per l'allarme sanitario e alimentare legato al batterio killer E. Coli. Sotto accusa le misure prese dal ministero della Salute. Intanto la Germania dubita sui germogli di soia
Roma - Ferruccio Fazio e il Ministero della Salute finiscono nel mirino del Codacons per il batterio E. Coli. Per l'associazione dei consumatori fino a questo momento è stato fatto troppo poco per salvaguardare il consumatore da un 'epidemia alimentare che già sta facendo troppe vittime in Europa
Per questo l'associazione ha dunque inviato un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia, relativo all'allarme sanitario legato al batterio killer. Nel dettaglio nel mirino dell'associazione, le misure a tutela della salute dei cittadini adottate dal Ministero della Salute e dalle altre autorità sanitarie italiane, ritenute dal Codacons "assolutamente inadeguate e insufficienti'.
"Il Ministero - si legge nell'esposto dell'associazione - continua a minimizzare, sottolineando che non è giustificato l'allarmismo verso il consumo di ortaggi crudi, e si limita a diffondere alcune norme di prevenzione che coincidono con le consuete norme igieniche per la sicurezza alimentare. A fronte del quadro generale, tali misure sembrerebbero insufficienti e inadeguate'.
In particolare nell'esposto del Codacons si richiama il principio di precauzione, cui si dovrebbe sempre ricorrere quando si verificano allarmi alimentari in grado di mettere a repentaglio la salute dei consumatori. "Un principio cautelativo - si legge - dovrebbe essere ampiamente utilizzato dagli stati in funzione delle proprie capacità. In caso di rischio di danno grave o irreversibile, l'assenza di una piena certezza scientifica non deve costituire un motivo per deferire l'adozione di misure adeguate ed effettive'.
Visto l'effettivo rischio di un grave danno alla salute della collettività e il maggior pericolo a cui la stessa potrebbe essere esposta a causa del protrarsi del tempo senza un effettivo e risolutivo intervento delle autorità competenti, il Codacons ha dunque chiesto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia di accertare la sussistenza di fattispecie penalmente rilevanti a carico del Ministero della Salute o di altri organi competenti.
Occorre fornire maggiori garanzie ai cittadini - spiega il Presidente Carlo Rienzi - non basta dire che è tutto sotto controllo e che se si lava l'ortofrutta i rischi spariscono. Servono controlli a tappeto sugli alimenti destinati all'uomo e agli animali provenienti dall'estero, al fine di individuare subito i prodotti contaminati ed evitare il diffondersi dell'epidemia anche nel nostro paese.
Allo stesso tempo è stata diramata la notizia che non sarebbero i germogli di soia l'origine del batterio E. coli . Il ministero dell'Agricoltura della Bassa Sassonia ha infatti reso noto che i test preliminari effettuati su 23 dei 40 campioni di germogli di vegetali, tra cui la soia, hanno dato esito negativo. La ricerca dell'origine dell'infezione dovra' quindi proseguire in altre direzioni. La Commissione europea ha annunciato che chiederà agli Stati membri di approvare "indennnizzi" agli agricoltori che hanno subito perdite per il calo delle vendite di ortaggi dovuto all'emergenza del batterio-killer. La presidenza ungherese dell'Unione europea ha deciso di convocare per domani a Lussemburgo un consiglio straordinario dei ministri Ue dell'Agricoltura, per affrontare l'emergenza che ha colpito il settore dopo lo scoppio dell'epidemia.
Intanto il ministro della Salute, a margine del Consiglio dei Ministri della Salute dell'Ue, ha segnalato che un blocco delle importazioni dalla Germania ''sarebbbe sicuramente inutile. Nessun Paese della Comunità europea ha aggiunto inoltre - ha proceduto e procederà ad un blocco delle importazioni''.
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