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L'olio “deodorato” finisce nella rete dei Nac

Sequestrati dai Nuclei Antifrodi Carabinieri 9.000 litri di olio extravergine d’oliva proveniente da Spagna e Grecia

Roma - Sequestrati 9.000 litri di olio extravergine d’oliva proveniente da Spagna e Grecia nell’ambito di controlli che sono stati effettuati dal Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari. L'operazione è stata condotta d’intesa con l’Ispettorato Centrale tutela Qualità e Repressione Frodi del Ministero che coordina queste attività a livello centrale.

Le ispezioni erano finalizzate ad individuare i possibili ingressi dall’estero di olio “deodorato”, l’olio di pessima qualità con alla base olio di oliva ma derivato da metodi di coltivazione superintensivi che vedono grandi ammassi di olive lasciate decantare e che pertanto sviluppano acidi maleodoranti; questi oli richiedono necessariamente un “lavaggio” chimico che non viene dichiarato, la c.d. “deodorazione”, che ovviamente non è ammessa per l’olio extravergine d’oliva. Le caratteristiche organolettiche e nutrizionali dell’olio extravergine d’oliva, in specie per l’elevato valore delle vitamine, dei grassi monoinsaturi (che aumentano il c.d. colesterolo “buono” HDL) e dei polifenoli (i potentissimi antiossidanti naturali che se assunti regolarmente in misura di 200 milligrammi al giorno allungano la vita e svolgono un’efficace azione antitumorale) possono essere salvaguardate solo se si tratta di genuino olio extarvergine d’oliva.

In particolare è stata individuata una azienda olearia di Forlì che ha importato (tecnicamente si parla di operazione di “acquisto/cessione infra-comunitari”) olio proveniente dalla Spagna e dalla Grecia e lo ha miscelato per destinarlo ad aziende del settore della ristorazione; alle analisi di laboratorio, svolte dai tecnici dell’ Ispettorato Controllo Qualità e Repressione Frodi del Ministero, si è rilevato “olio deodorato” e come tale non commerciabile come olio extravergine d’oliva per avere superato i c.d. “indici di deodorazione”, gli alchilesteri (75 milligrammi al Kg) previsti dalla nuova normativa comunitaria. L’intervento dei NAC ha consentito di bloccare subito la filiera sequestrando nell’immediatezza oltre 9.000 litri di prodotto che pertanto non sono arrivati ai consumatori. Sono in corso ulteriori indagini che sono sviluppate in stretta intesa con la Procura della Repubblica di Forlì, che ha conferito mandato al NAC di operare le ulteriori verifiche sulla filiera.
Fino a qualche tempo fa è stato difficile scoprire le frodi da olio “deodorato” perché la normativa comunitaria non dava indicazioni precise, ma finalmente all’inizio di quest’anno è stato varato il Regolamento Comunitario n. 61 del 24 gennaio che pone un limite massimo dei c.d. “alchilesteri” (“indici di deodorazione”) prodotti che si formano per reazione degli acidi grassi con gli alcoli, tipica della degradazione delle componenti del frutto. Il limite massimo consentito è di 75 milligrammi al Kg. e può arrivare a 150 solo a certe condizioni. Peraltro gli esperti di settore sono dell’avviso che 75 è già un valore alto per definire un olio extravergine di qualità. In ogni caso la nuova normativa ha consentito di avviare in maniera mirata le indagini sulle tracce dell’Olio deodorato che anche le principali associazioni di produttori italiane hanno più volte segnalato come nuova forma di minaccia per le produzioni nazionali che devono confrontarsi con competitors che pongono in commercio “olio extavergine d’oliva” a costi bassissimi, ma ben lontani da quello derivato dalla qualità delle cultivar nazionali.

“L’operazione che i Nuclei Antifrodi Carabinieri d’intesa con l’Ispettorato Centrale tutela Qualità e Repressione Frodi hanno portato a termine in questi giorni -ha commentato il ministro per le Politiche agricole Saverio Romano -  è particolarmente importante perché si inserisce in una serie di controlli straordinari sulle importazioni dell’olio extravergine d’oliva disposti dal Ministero che ho l’onore di guidare. E’ fondamentale proseguire in un lavoro che rende più trasparente un mercato che rappresenta, per il nostro agroalimentare, un punto d’eccellenza indiscutibile. Non si tratta solo di tutelare i nostri consumatori ma anche di impedire una concorrenza sleale che penalizza i produttori corretti e onesti. A tal fine i NAC mettono a disposizione degli operatori del settore e dei consumatori il numero verde 800 020320, e questo è un servizio sul quale riponiamo grande fiducia.”

“L’azione antifrode posta in essere dal Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari –ha detto il presidente di Unaprol Massimo Gargano - non va in ferie ed è motivo di soddisfazione per i consumatori e i produttori onesti di questo Paese”.

“La ricchezza del vero Made in Italy dell’olio extra vergine di oliva – ha aggiunto Gargano - sta nella difesa dell’origine certa del prodotto, del suo legame strategico con il territorio e nel percorso dell’alta qualità certificata per garantire acquisti consapevoli da parte di consumatori sempre più esigenti”.
L’etichettatura obbligatoria ha segmentato verso l’alto l’offerta di qualità del migliore prodotto italiano e se il mercato è disposto a pagare di più una ragione ci deve pur essere. “Per questo – ha precisato - di fronte alle imprese, che nel cogliere le opportunità dell’etichettatura dell’origine obbligatoria, hanno avviato la ristrutturazione e l’ammodernamento degli impianti olivicoli e dei frantoi, si deve aprire un confronto serio anche sul valore dei parametri degli alchil esteri, i cui parametri restano molto alti”.
I controlli disposti dal Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari, sotto il comando del colonnello Delli Santi, in attività pianificate a livello centrale d’intesa con l’Ispettorato Centrale tutela Qualità e Repressione Frodi del Ministero sono la prova – ha concluso Gargano - che esiste un problema di trasparenza e di contraffazioni e che bisogna rendere pubblici i nomi di truffatori e sofisticatori che con i loro giochi di prestigio bruciano la ricchezza di questo Paese e prendono in giro i consumatori”.

in data:02/08/2011

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