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Filiera Corta

L’Unione europea scagiona il cetriolo spagnolo

Ancora senza soluzione l’epidemia alimentare scatenata in Europa dal batterio E.Coli. La contaminazione non sarebbe riconducibile a produzioni spagnole. Il Paese iberico chiederà un risarcimento alle autorità comunitarie, mentre la Russia blocca l’import

 Roma - Il colpevole della contaminazione scoppiata in Germania ancora non è stato trovato e il cetriolo spagnolo, il maggior indiziato di questi giorni, è stato scagionato. Rimane insoluto dunque il rebus dell’origine di un’epidemia alimentare che ha preso vita da una rara specie del batterio E.Coli e che in queste ore sta preoccupando la Germania e l’intera Europa visti i casi riscontrati e decessi a causa di una diarrea letale.

L’unione europea si trova dunque davanti a un’epidemia alimentare che deve risolvere al più presto. Nella tarda sera di ieri in un comunicato del commissario europo per la Salute, John Dalli si legge che l'individuazione di questa fonte "è una priorità assoluta. L'epidemia entero-emorragica è considerata – si precisa - come "un episodio senza precedenti" dalle autorità europee, che dedicheranno alla crisi il vertice di lunedì a Lussemburgo dei ministri della Salute.

Intanto la Spagna si prepara a chiedere un risarcimento all’Ue per i danni causati ai suoi agricoltori dalla crisi del "cetriolo spagnolo", accusato ingiustamente di essere all'origine di un'intossicazione alimentare che ha già causato diversi morti in Europa. Il capo della diplomaziona spagnola, signora Trinidad Jimenez, ha detto che la Spagna sta valutando la possibilità "di chiedere un indennizzo alla Commissione europea per compensare i danni finanziari subiti dai produttori" spagnoli. Ma al momento, ha proseguito il ministro, "la cosa più importante è determinare l'origine dell'infezione".
Il batterio E.coli,, al momento, ha già provocato 17 morti in Germania e uno in Svezia, mentre la Gran Bretagna ha confermato i primi sette casi di contaminazione. Ad aumentare lo stato di tensione si è aggiunta inoltre la decisone della la Russia che ha annunciato uno stop alle importazioni di verdura fresca da tutti i Paesi Unione europea. "Il divieto delle importazioni di verdure fresche, che concerne tutti i Paesi dell'Ue, è in vigore da questa mattina", ha fatto sapere il capo dell'Agenzia per la protezione dei consumatori, Guennadi Onitchenko. Immadiata è stata la risposta della commissione europea che ha immediatamente protestato, annunciando che avrebbe chiesto alla Russia spiegazioni su questa decisione che giudica "sproporzionata". Allo stato attuale le esportazioni di verdura verso la Russia rappresentano "fra 3 e 4 miliardi di euro all'anno", ha spiegato un portavoce della Commissione europea per le questioni di salute pubblica, Frederic Vincent. Intanto si continua a lavorare per trovare la fonte della contaminazione da E.coli. Esclusi dunque i cetrioli spagnoli, i ricercatori tedeschi al momento non sono stati ancora in grado di identificarla. Unica certezza: le verdure crude e la frutta, ma anche la carne, sono nel mirino degli scienziati.

La malattia si manifesta con delle emorraggie nel sistema digestivo e nei casi più gravi con una sindrome renale che può avere esito fatale. Più di 2.000 casi sono già stati registrati in Germania, 500 in più rispetto a mercoledì. Dei casi sono stati segnalati anche nel resto d'Europa e fino agli Stati Uniti, tutti di persone che apparentemente sono passate per la Germania.  Per gli addetti ai lavori si tratta di un ceppo ''completamente nuovo'', che ''non si e' mai visto prima come focolaio di epidemia''. Secondo gli scienziati del Genomics Institute di Pechino, in Cina, ''si tratta di un nuovo ceppo di batteri altamente infettivi e tossici''

In Italia al momento non risultano esserci allarmi. Nessun problema - ha detto il ministro alla Salute Ferruccio Fazio a Skytg24 nel nostro Paese per il batterio killer.  "Esiste - ha aggiunto - la possibilita' teorica che qualche contaminato dalla Germania possa arrivare in Italia ma sicuramente non e' possibile che prodotti contaminati arrivino sui nostri mercati". In Germania, ha spiegato il Ministro "le contaminazioni sono a livello locale. Gli italiani stiano tutti tranquilli, mangino pure frutta e verdura lavandola bene".

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