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La Cina mette sotto osservazione l’olio Made in Italy
Le autorità doganali di Shanghai hanno aperto un'inchiesta sul prodotto importato dall'Italia dopo che sulla stampa italiana è stata pubblicata la notizia di una indagine sul fatto che olio del Belpaese e' fatto con oli di altri Paesi
Roma – In Cina l’olio Made in Italy finisce sotto osservazione. Le autorità doganali di Shanghai hanno infatti aperto un'inchiesta sull'olio d'oliva importato dall'Italia dopo che sulla stampa italiana è stata pubblicata la notizia di una indagine della Finanza e Forestale secondo la quale molto olio del Belpaese in realtà e' fatto con oli di altri Paesi. A darne notizia è il quotidiano Shanghai Daily.
Secondo alcuni organi di informazione la notizia sta avendo una forte eco in Cina tanto che l'olio italiano starebbe sparendo dagli scaffali in attesa dei controlli. Nell'occhio degli investigatori anticontraffazione alimentare cinesi ci sono in particolare i prodotti di tredici grandi aziende italiane, indicate in Italia come coloro che alle olive e agli oli del belpaese hanno unito quelli provenienti da Tunisia, Grecia, Marocco e Spagna.
Uno stato dei fatti dunque molto negativo per le produzioni Made in Italy visto che a
fine di gennaio cade il capodanno cinese, la piu' importante festivita' del paese, durante la quale si scambiano doni, in particolare olio di oliva italiano, vino ed altri prodotti. Lo scorso anno la Cina ha importato piu' di 6.500 tonnellate di olio di oliva dall'Italia, raddoppiando il dato del 2009. L'olio d'oliva italiano occupa il 35% del mercato cinese, venduto sia nei negozi che on line.