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La Dieta Mediterranea è patrimonio culturale dell'umanità
Galan: "Certificato a livello internazionale lo stretto legame tra la cultura e le pratiche alimentari tradizionali di un popolo"
Roma - Il Comitato Intergovernativo della Convenzione sul Patrimonio immateriale dell’Unesco ha accolto la candidatura della Dieta Mediterranea ed ha approvato all’unanimità la sua iscrizione nella prestigiosa Lista del Patrimonio culturale Immateriale dell’Umanità.
“La proclamazione della Dieta Mediterranea, quale stile di vita sostenibile basato su tradizioni alimentari e su valori culturali secolari - ha commentato il ministro per le Politiche Agricole, alimentari e forestali Giancarlo Galan - rappresenta una svolta epocale nel processo di valorizzazione di usi e costumi legati alle diete alimentari dei vari popoli”
“A livello internazionale, grazie alla proclamazione della Dieta Mediterranea, è stato certificato una volta per tutte lo stretto legame tra la cultura e le pratiche alimentari tradizionali di un popolo ed è stata consacrata la loro inscindibilità” - ha proseguito il Ministro.
“La Dieta Mediterranea, in quanto insieme unico al mondo di pratiche alimentari, sociali e culturali ha pienamente meritato il riconoscimento convinto dell’Unesco, giunto con un sostegno unanime. Per l’Italia si tratta solo del primo, importantissimo passo di una lunga serie di successi sul cammino della valorizzazione delle pratiche agroalimentari tradizionali italiane riconosciute da tutto il mondo quali esempi di eccellenza”.
“Vorrei ringraziare – aggiunge il ministro - quanti nel Ministero hanno offerto la propria competenza e dedizione, impegnandosi in prima persona per il raggiungimento di un risultato così prestigioso per l’Italia. Un grazie di cuore anche alla comunità del Cilento, patria della Dieta Mediterranea, il cui sostegno convinto nel corso della candidatura è stato indispensabile per il buon esito finale, ed in particolare il Presidente del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, Amilcare Troiano.
So che a Nairobi – conclude il Ministro – la delegazione del Ministero ha dedicato il prestigioso riconoscimento dell’Unesco proprio ad un uomo simbolo del Cilento, il sindaco di Pollica Angelo Vassallo. Mi associo a loro, non senza commozione, per ricordare colui che con tanta passione aveva sostenuto con convinzione e passione fin dall’inizio questo progetto: sono certo che il risultato raggiunto oggi lo avrebbe reso orgoglioso”.
La candidatura della Dieta Mediterranea, già presentata 4 anni fa dall’Italia, dalla Spagna, dalla Grecia e dal Marocco, era stata inizialmente bocciata in quanto per l’Unesco non erano soddisfatti i requisiti previsti dalla Convenzione del 2003 sul Patrimonio Immateriale dell’Umanità, per cui i 4 paesi decisero di ritirarla.
Nel maggio 2009, la candidatura è stata ripresentata, insieme a Spagna, Grecia e Marocco, dall’Italia che ha assunto il coordinamento del gruppo di lavoro internazionale, riscrivendo interamente il dossier di candidatura e sottolineando il valore culturale della Dieta Mediterranea.
Ad agosto 2010, dopo un lavoro incessante anche in piena estate, era giunta una prima valutazione positiva da parte dell’UNESCO con cui era stata accertata la conformità della nuova candidatura con i requisiti previsti dall’Unesco.
Il Comitato Intergovernativo della Convenzione sul Patrimonio Immateriale dell’Umanità Unesco, riunito a Nairobi, ha definitivamente proclamato la Dieta Mediterranea quale elemento del Patrimonio Immateriale dell’Umanità.
Grazie al suo inserimento nella Lista, la Dieta Mediterranea rappresenta il terzo elemento italiano presente, insieme all’Opera dei pupi siciliani e al Canto a tenore sardo.
La Dieta Mediterranea è la prima pratica alimentare tradizionale al mondo ad essere iscritta nella prestigiosa Lista. Quest’ultima, istituita dalla Convenzione UNESCO del 2003, conta 166 elementi iscritti da 132 Paesi diversi, tra cui ad esempio il tango argentino, il capodanno islamico e la calligrafia cinese.
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali è il referente nazionale delle candidature agricole e alimentari alla Lista del Patrimonio Culturale dell’Unesco e per seguire i lavori relativi alla Dieta Mediterranea e alle altre candidature future ha istituito, presso il Gabinetto del Ministro, un apposito Gruppo di Lavoro Unesco coordinato dal professor Pier Luigi Petrillo (il quale aveva già seguito con successo, per conto del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, l’iscrizione delle Dolomiti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco).
Il gruppo di lavoro del Ministero sta ora lavorando, per il prossimo anno, alle candidature de “L’arte della pizza napoletana” e “La coltivazione ad alberello dello Zibibbo di Pantelleria”.
Soddisfazione per il riconoscimento è arrivato da tutto il mondo agricolo.
“Il marchio dell’Unesco alla dieta mediterranea è una spinta - ha detto il Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati Paolo Russo - importante a proseguire verso la celere e definitiva approvazione del provvedimento sull’etichettatura
“Ai prodotti del made in Italy - ha continuato - è stato riconosciuto ancor di più quel valore assoluto costituito dall’esclusivo mix di qualità, tradizione e genuinità. Per questo – conclude Russo – oggi più che mai occorrerà tutelare il nostro patrimonio agroalimentare dalle insidie e dalle mistificazioni. Il risultato ottenuto dal nostro ministro Galan è un faro cui dover guardare per il rilancio e la salvaguardia di un prezioso tesoro”
"I meriti della dieta mediterranea e degli stili di vita ad essa associati - ha commentato il presidente di Coldiretti Sergio Marini - sono soprattutto dei nostri agricoltori, che pertanto hanno il diritto di festeggiare il loro buon operato e nessuno può permettersi di negarglielo. Tantomeno chi istituzionalmente dovrebbe solo ringraziare per il lustro che la nostra gente dei campi dà al Paese”.
Per quanto riguarda il malaugurio o la superstizione, siamo certi che il Ministro delle politiche Agricole Giancarlo Galan - conclude Marini - saprà affidare le sorti della nostra agricoltura a qualcosa di più concreto ed intelligente. Il fatto che tutti i 47 prodotti dei diversi continenti (dalla cucina francese a quella messicana fino ai tappeti dell'Azerbaijan) oggetto di valutazione a Nairobi da parte del comitato dell'Unesco siano stati inseriti in lista dimostra peraltro quanto le preoccupazioni del Ministro Galan fossero strumentali".
L'organizzazione agricola ha inoltre ricordato che gli agricoltori della Coldiretti in onore della dieta mediterranea nel giorno della sua storica iscrizione nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità da parte dell’Unesco hanno organizzato la prima maxispaghettata “doc” al Campidoglio a Roma a cui hanno Sergio Marini e il Sindaco Gianni Alemanno
“L’ingresso della ‘Dieta mediterranea’ - ha commentato Confagricoltura - nella prestigiosa lista dei Patrimoni mondiali dell’umanità dell’Unesco rappresenta un traguardo di inestimabile valore per l’immagine della nostra agricoltura e delle sue impareggiabili produzioni di qualità”.
“Meritevole - ha continuato l'organizzazione agricola - l’operato del ministro Galan e degli esperti del Mipaaf - sempre secondo Confagricoltura - grazie ai quali è stato possibile accreditare, a livello internazionale, le nostre pratiche alimentari e l’agricoltura come un’insieme di valori e conoscenze che fanno onore in particolare all’Italia che, della Dieta mediterranea, è stata antesignana e concreta promotrice”.