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“La Zia Ale”: sul mercato la prima birra laziale al 100%
Costituito, su iniziativa di Arsial, Coldiretti e AssoBirra, l’organisno che promuoverà e sosterrà la produzione della regione. Organo di controllo del disciplinare è l’Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura
Roma - La birra del Lazio trova un “padrino”: è nata infatti l’associazione Birra del Lazio (A.Bl), organismo che promuoverà e sosterrà la produzione della regione e che riunisce i propri associati in un progetto finalizzato a rafforzare la filiera. All’iniziativa, sostenuta dall’Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura del Lazio (Arsial), da AssoBirra e da Coldiretti Lazio, hanno aderito finora otto microbirrifici (Atlas Coelestis, Birra del Borgo, Birra Turan, Birrificio Ostiense Artigianale, Free Lions, Itineris, Mister Malto, Turbacci) e 2 malterie (Saplo e Agroalimentare Sud). L’Associazione è presieduta da Leonardo Di Vincenzo (Birra del Borgo).
Il progetto, nato da numeri produzione che parlano nel Lazio di 3 milioni di consumatori di birra, un consumo procapite di 28 litri, di un giro di affari dei microbirrifici pari a 3 milioni di euro e di 93 marchi di birra prodotti attualmente dagli associati di A.Bl, trova nel vincolo di produzione il suo punto di forza. Tutti gli associati si impegnano infatti a realizzare almeno una birra con tracciabilità regionale delle materie prime utilizzate. Al momento il primo progetto di valorizzazione agroalimentare su cui la neonata Associazione ha messo la firma è “La Zia Ale”, la prima birra “made in Lazio”, prodotta in collaborazione con tutti gli Associati e realizzata solo con materie prime di origine regionale, di cui A.BI Lazio ha stabilito il disciplinare produttivo.
Organo di controllo ufficiale di A.Bl Lazio, per il rispetto del disciplinare da parte degli associati, è Arsial. Il marchio collettivo “Birra del Lazio” sarà concesso- si spiega in una nota - solo dopo un rigoroso rispetto del disciplinare tecnico di produzione che prevede la tracciabilità regionale delle materie prime utilizzate. In particolare l’elemento principale del disciplinare “Birra del Lazio” è l’utilizzo di materie prime agricole (malto e prodotti cereali destinati alla maltazione) di origine laziale in una percentuale minima pari al 70 per cento. La parte restante sarà costituita dalle materie prime non disponibili sul territorio laziale nonché da ingredienti che permetteranno ai micro birrifici artigianali associati di caratterizzare e diversificare la ricetta.
La soddisfazione dei partner del progetto
“L’assessorato alle Politiche Agricole e Valorizzazione dei Prodotti Locali della Regione Lazio- ha spiegato l’assessore regionale Angela Birindelli- è fortemente impegnato nel rilancio delle produzioni regionali di qualità, sostiene con convinzione la nascita e la futura attività dell’Associazione Birra del Lazio. La prima Associazione del settore in Italia a porre dei vincoli produttivi sulla materia prima agricola utilizzata e obblighi sulla tracciabilità”..
“L’assessorato – ha aggiunto– crede molto nell’affermarsi del settore delle birre artigianali. Non a caso, negli ultimi due anni, abbiamo già portato con grande successo alcuni birrifici artigianali del Lazio in importanti manifestazioni fieristiche come il Salone del Gusto 2010 di Torino, Arti e Mestieri 2010 a Roma, Artigiano in Fiera 2010 e 2011 a Milano e a Fiera Cavalli 2011 di Verona. La nascita dell’Associazione Birra del Lazio ha, inoltre, un importante risvolto anche dal punto di vista strettamente agricolo. Le potenzialità nella fornitura delle materie prime agricole necessarie alla produzione della birra risultano di grande rilevanza nel Lazio e rappresentano un’opportunità di reddito in più per gli imprenditori agricoli coinvolti nel processo di produzione di birre artigianali tracciabili.
La nascita dell’Associazione Birra del Lazio può, in questo senso, fare da apripista nella nostra regione all’emergente concetto di Birra “agricola”. Infatti, un recente decreto ministeriale – ha concluso - ha inserito la produzione di birra e malto tra le attività connesse all'agricoltura, se realizzata attraverso l'utilizzo prevalente di materia prima di origine aziendale e nel rispetto di regole ben precise che individuano il soggetto produttore come imprenditore agricolo, con i vantaggi civili e fiscali che ne derivano
“Abbiamo promosso questo progetto – ha detto il presidente dell’Arsial Erder Mazzocchi- per costruire una nuova filiera agricola regionale su un prodotto che fino ad oggi non era legato alla produzione agricola. Gli obiettivi sono due: contribuire alla crescita del Pil agricolo e costruire un’immagine della birra come prodotto legato al territorio. Per questo abbiamo puntato sul birrificio artigianale, che, dialogando con l’agricoltore, potrà realizzare prodotti a forte valenza territoriale, mentre l’enoteca regionale Palatium proseguirà nel suo compito di promozione come elemento catalizzante delle nuove filiere produttive”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente di Coldiretti Lazio Massimo Gargano.“La costruzione – ha detto - di una filiera della birra tutta laziale prende le mosse dalla costituzione di questa Associazione che unendo gli sforzi di tutti gli attori interessati intende promuovere non soltanto un prodotto che oggi vive un nuovo momento di successo e di appeal presso diversi target di consumatori, ma anche un territorio che con le sue eccellenze agroalimentari, le sue tradizioni e la sua storia offre un contributo importante per favorire l’affermarsi dell’autentico Made in Italy. Il progetto dell’Associazione trova il consenso e l’appoggio di Coldiretti Lazio nella misura in cui sarà possibile valorizzare la materia prima agricola laziale che concorre alla realizzazione di numerose “ricette” delle birre artigianali dei Birrifici che operano nel nostro territorio”.
“Come casa italiana della birra, abbiamo a cuore - ha commentato invece il Presidente AssoBirra Alberto Frausin- gli interessi di tutti coloro che con passione producono e vendono birra nel nostro Paese. Abbiamo lavorato all'incubazione di A.BI Lazio più di un anno fa e siamo convinti che potrà essere un volano per lo sviluppo agroalimentare della regione. Un progetto che, in prospettiva, ci piacerebbe declinare anche altrove e costituisce l'ulteriore dimonstrazione della vitalità del comparto birrario e dei birrifici laziali, tutti aderenti anche ad AssoBirra. L'Associazione caratterizzato dal suo ruolo di precursore nello sviluppo di un consumo responsabile, di una corretta comunicazione ai consumatori”
Le iniziative di mercato
Il primo appuntamento per degustare i prodotti laziali e la “La Zia Ale” è la “Settimana della birra artigianale”.Partita il 13 febbraio su scala nazione e protratta nel Lazio fino al 25 febbraio, la manifestazione prevede eventi, degustazioni ed iniziative frutto della collaborazione tra Arsial, AssoBirra, Coldiretti Lazio, Slow Food Lazio e A.BI. Lazio. Le birre saranno anche proposte per l’intero periodo in abbinamento ai menu dell'Enoteca regionale Palatium.
Galleria Fotografica
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Le birre del Lazio
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L'Arsial sostiene il marchio collettivo "Birre del Lazio"
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Da sinistra: il presidente della Coldiretti Lazio e il presidente dell'Arsial in un momento della presentazione del progetto "Birre del Lazio"
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Massimo Gargano, Erder Mazzocchi