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La bilancia commerciale sorride all'Italian food

Da un'analisi dell’Osservatorio Gea-Fondazione Edison emerge che su una base di riferimento di 616 prodotti il Belpaese presenta 63 alimenti in cui è primo, secondo e terzo al mondo per affari pari a 21,5 miliardi di dollari

Roma- Ancora un'analisi che conferma le buone performance dell'agroalimentare made in Italy.  Questa volta l'analisi è dell’Osservatorio Gea-Fondazione Edison, uno strumento di analisi sulle dinamiche e delle prospettive dell’export italiano, voluto da Gea Consulenti di Direzione (società di consulenza strategica che da cinquant’anni  accompagna le imprese italiane nella loro crescita e nell’evoluzione manageriale) e Fondazione Edison. L’Italian food- si legge nel report- ha rappresentato nel 2013 un importante driver di crescita dell’export. Su una base di riferimento di 616 prodotti, l’Italia presenta 63 prodotti in cui è prima, seconda o terza al mondo per migliore bilancia commerciale con l’estero, generando una bilancia totale attiva di 21,5 miliardi di dollari.  

BILANCIA COMMERCIALE: LA LISTA DEI PRODOTTI VINCENTI

 

[1]           I primi dieci prodotti agro-alimentari in cui l’Italia presenta la migliore bilancia commerciale mondiale nel 2013 sono: paste alimentari (non contenenti uova); pomodori, preparati o conservati, interi o in pezzi; carni di suidi secche o affumicate (esclusi prosciutti, spalle, pancette); liquori; paste alimentari farcite; aceti; formaggi grattugiati o in polvere; vermut e altri vini di uve fresche; fagioli freschi; paste alimentari all’uovo.

 

[2]              I primi dieci prodotti agro-alimentari in cui l’Italia presenta la seconda migliore bilancia commerciale mondiale nel 2013 sono: vini di uve fresche; caffè torrefatto (non decaffeinizzato); cioccolata e altre preparazioni alimentari contenenti cacao; mele fresche; vini spumanti di uve fresche; prodotti della panetteria, pasticceria e biscotteria; uve fresche; pomodori preparati o conservati (esclusi pomodori interi o in pezzi); acque minerali e acque gassate; kiwi freschi.

 

[3]           I primi dieci prodotti agro-alimentari in cui l’Italia presenta la terza migliore bilancia commerciale mondiale nel 2013 sono: salse e condimenti; succhi di uva, inclusi i mosti di uva (non fermentati); salsa “ketchup” e altre salse di pomodoro; pezzi e frattaglie commestibili di tacchini o “pollame domestico”; lattughe fresche o refrigerate (escluse quelle a cappuccio); glucosio allo stato solido e sciroppo di glucosio; lardo senza parti magre, grasso di maiale e di volatili; succhi di altri agrumi (non fermentati); barba di becco, sedani-rapa ravanelli e simili radici; prodotti del genere “brassica” (esclusi cavoli, cavolfiori, broccoli e cavoletti di Bruxelles).

 

Dall’analisi dei dati emerge, inoltre, che gli Stati Uniti sono in assoluto il terzo mercato di esportazione dell’Italia, dopo la Germania e la Francia, con un export complessivo italiano verso gli USA di 29,8 miliardi di euro ed un surplus di 17,3 miliardi, il più alto che l’Italia ha avuto nel 2014 negli scambi bilaterali.

Il mercato americano, in particolare, è sempre più focalizzato sul settore agro-alimentare e presenta il maggiore potenziale di crescita; basti considerare che nel 2014 il 10% circa dell’export italiano è stato proprio verso il mercato statunitense. I primi 10 casi provinciali-settoriali per più elevato export agro-alimentare verso gli Usa nel 2014 sono: Firenze, Lucca, Grosseto, Milano e Perugia per gli olii e i grassi vegetali e animali; Modena per gli altri prodotti alimentari; Napoli per i prodotti da forno e farinacei; Salerno per la frutta e gli ortaggi lavorati e conservati; Sassari e Parma per i prodotti delle industrie lattiero casearie. I primi 10 casi provinciali-settoriali per export di vini e bevande verso gli USA nel 2014 sono: Trento, Milano, Cuneo, Firenze, Verona, Siena, Venezia, Treviso, Asti e Brescia.

Nel 2013, su una base di riferimento di 616 prodotti agro-alimentari scambiati a livello mondiale, l’Italia ha presentato 61 prodotti in cui è risultata prima, seconda o terza al mondo per migliore bilancia commerciale con gli Usa, per un controvalore di surplus commerciale bilaterale generato di 3,3 miliardi di dollari.

IL MERCATO CON GLI USA

 

 

[1]              I primi dieci prodotti agro-alimentari in cui l’Italia presenta la migliore bilancia commerciale mondiale con gli Usa nel 2013 sono: vini di uve fresche in bottiglia; olio di oliva vergine; formaggi (esclusi i formaggi freschi); paste alimentari (non contenenti uova); olio di oliva e sue frazioni; acque minerali e acque gassate; pomodori, preparati o conservati, interi o in pezzi; carni di suidi secche o affumicate (esclusi prosciutti, spalle, pancette); aceti; caffè torrefatto.

 

[2]           I primi dieci prodotti agro-alimentari in cui l’Italia presenta la seconda migliore bilancia commerciale mondiale con gli Usa nel 2013 sono: vini spumanti di uve fresche; prodotti della panetteria, pasticceria e biscotteria; bevande (non alcoliche); salse e condimenti; kiwi freschi; sidro, sidro di pere, idromele e altre bevande fermentate; paste alimentari farcite; caffè torrefatto decaffeinizzato; preparazioni e conserve di prosciutti e loro pezzi; preparazioni e conserve di acciughe, intere o in pezzi.

 

[3]              I primi dieci prodotti agro-alimentari in cui l’Italia presenta la terza migliore bilancia commerciale mondiale con gli Usa nel 2013 sono: acque, incluse le acque minerali e le acque gassate, con aggiunta di zuccheri; farine di grano e di segale; funghi freschi o refrigerati; succhi di altri agrumi non fermentati; acquaviti di vini o vinacce; glucosio allo stato solido e sciroppo di glucosio; funghi e tartufi secchi; preparazioni e conserve di carni o frattaglie; sardine, alacce e spratti congelati; preparazioni e conserve di spalle e loro pezzi, di suidi.

 

in data:16/07/2015

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