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Filiera Corta

La birra è la number one. Vinta la sfida di bevanda socializzante

Battuti caffè, vino rosso, spumante e vino bianco. Emerge da studio Piepoli su un campione di 1.000 italiani

Roma- La birra vince la Palma d'oro di bevanda socializzante per eccellenza per il 48% degli italiani, battendo un'istituzione come il caffè (14%), ma anche il vino rosso (10%), lo spumante (8%) e il vino bianco (5%). Una inedita sfaccettatura del "new normal” degli italiani rivelata dalla settima ricerca dell'Osservatorio Birra, che ha intercettato nuove rotte, abitudini ed esigenze con cui i nostri connazionali stanno ritrovando la socialità dopo il lockdown. Lo studio "La birra specchio della socialità dal pre al post Covid-19”, realizzato dall'Istituto Piepoli su un campione di 1.000 italiani maggiorenni rappresentativo della popolazione 18-64 anni, evidenzia una costante: cambiano stili di vita e modi di socializzare, magari in una dimensione più intima e domestica e con più attenzione nelle uscite fuori casa, ma sempre intorno ad una birra.

Secondo l'indagine, la socialità resta importante per 8 italiani su 10, ma 7 su 10 sanno che niente sarà più come prima e che lo stare con gli altri andrà riconquistato in sicurezza. E i nostri connazionali hanno già recepito le indicazioni delle Istituzioni per una "nuova normalità” nello stare con gli altri: mai senza mascherina (65%), per rispettare noi e gli altri, alla giusta distanza (52%) e se possibile all'aperto (19%). Prevedono un forte impatto di regole ferree soprattutto nei locali al chiuso (39%) e pensano di risolvere il problema selezionando gli amici e restringendo la cerchia di quelli da frequentare con maggiore frequenza (30%). Ma per quante incognite ci siano ancora oggi, per tutti o quasi (93%), anche in futuro, ci sarà sempre spazio per godersi, in sicurezza, una birra in compagnia.

Nel 2020, per forza di cose, l'emergenza Covid-19 ha spostato il baricentro della socialità che ruota attorno a una birra tra le mura domestiche: il 65% degli italiani ha spostato i consumi prevalentemente in casa, mentre il 35% (solo tra i 24-30 si arriva al 51%) continua a preferire il fuori casa per sorseggiare una birra. In questi mesi gli italiani hanno bevuto birra soprattutto in famiglia (64%), rispetto al 23% di condivisione con gli amici e a un 13% di consumo (forzato, per i single) in solitudine. Nonostante i limiti che hanno reso difficile approvvigionarsi di birra come di altri beni, il lockdown ha fatto prima flettere (per il 12% degli italiani) il consumo di birra, ma già da giugno a oggi per l'11% degli italiani i consumi sono stati in crescita, compensando quanto perso nei mesi prima.

Il Coronavirus non ha cambiato l'approccio consapevole e responsabile degli italiani verso la birra: la cena (74%) e il dopocena (19%) si confermano le occasioni di consumo preferite negli ultimi mesi, ma risultano in crescita rispetto al passato anche pranzo (10%) e aperitivo (14%). Il consumo a pasto guida anche la ripresa della birra nel fuori casa, dove pizzerie (46%) e ristoranti (30%) precedono pub (29%), bar (27%) e altre tipologie di locali (10%). Un dato simbolico: la birra è stata – per il 71% degli italiani - la bevanda più consumata nelle lunghe settimane di segregazione in casa e in questi primi mesi di libertà (quasi) riconquistata, assieme all'acqua (71%) e davanti a caffè (69%), tè.

Le birre preferite dagli italiani sono sempre le chiare classiche (79%), ma dai giorni del lockdown a oggi sono molto cresciute le speciali (44%, rispetto al 30% dei mesi di chiusura in casa). Effetto, probabilmente, di un'attitudine a provare nuove tipologie o birre speciali che in quel periodo ha interessato il 35% degli italiani, con punte del 43% tra i giovani. Tra i motivi di questo boom, per il 46% degli italiani, con punte del 60% tra i consumatori più giovani, i mesi di isolamento hanno fatto crescere la voglia di "evasione” anche attraverso la degustazione di birre regionali e legate al territorio. Tra gli altri driver del consumo nei prossimi anni, birre realizzate in modo responsabile e sostenibile per l'ambiente e il territorio (28%), mentre per gli under 30 la birra new normal ruoterà attorno a esperienze di consumo alternative, come i piccoli formati, perfetti per assaggiare la birra anche in pausa pranzo e sempre alla temperatura giusta, o i fusti per spillatura domestica (20%), per replicare l'iconicità del servizio anche a casa.

in data:06/10/2020

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