Filiera Corta
La crisi non spaventa i salumi
Nel 2013,rende noto Assica, registrata una lieve flessione della produzione e del fatturato di comparto che sfiora gli 8 miliardi di euro con -0,5% al passivo. Preoccupa l'erosione della redditività aziendale
Roma- Passa da 18,3 kg l'anno a 18 kg il consumo pro capite di salumi in Italia. A renderlo noto è Assica, l'associazione dell'industria delle carni e dei salumi. Il bilancio di comparto, ufficializzato nel corso dello svolgimento dell’assemblea dell’organismo di rappresentanza, segnala una leggera frenata per il settore dei salumi made in Italy dovuta alla crisi. La produzione ha registrato nel 2013 una lieve flessione dell'1,5%, scendendo a 1,179 milioni di tonnellate da 1,197 milioni dei dodici mesi precedenti.
In calo anche il fatturato, che sfiora gli 8 miliardi di euro (-0,5%). Sono i dati di bilancio presentati oggi all'Assemblea di Assica, l'associazione dell'industria delle carni e dei salumi, dopo aver gia' reso noti i record dell'export con +3,8% in quantita' (143.500 tonnellate) e un +5,7% in valore (1,182 miliardi di euro). ''La flessione produttiva - ha dichiarato Lisa Ferrarini, presidente Assica - evidenzia una sostanziale capacita' di tenuta del settore, ma quello che piu' ci preoccupa e' la forte erosione della redditivita' aziendale''.
Relativamente all'andamento dei singoli salumi nel 2013, scendono leggermente produzione e fatturato dei prosciutti crudi (-1,9% pari a 1291.300 ton e -0,9% per 2.223 milioni di euro) e la produzione dei cotti (-0,9% a 283.800 ton), mentre e' in lieve rialzo il fatturato ( +0,2% per 1.943 milioni di euro). Ancora in calo la mortadella (-2% in quantita' e -1,1% in valore), mentre crescono i wurstel (rispettivamente +1% e +1,1%), favoriti ancora una volta dal fattore prezzo e dalla dinamica domanda estera. Trend negativo, invece, per speck, salame, pancetta, coppa e bresaola, il cui valore, pero', guadagna lo 0,7%.