Filiera Corta
La crisi spiana la strada all'alimentare contraffatto
Ad oggi, secondo un'indagine Confcommercio, la quota di italiani che aquistano il prodotto illegale sono il 28,1 per cento. Tra i motivi della scelta le difficoltà economiche e l'inconsapevolezza
Roma- Il 28,1% degli italiani compra prodotti alimentari illegali. E quanto emerge da un’indagine realizzata da Confcommercio, in collaborazione con Format Ricerche, sul sentiment dei consumatori nei confronti dell'illegalita', della contraffazione e dell'abusivismo. Nella classifica degli acquisti tarocchi del 2013 risulta essere al primo posto l'abbigliamento (41,2%), seguito dall'alimentare (28,1%), dalla pelletteria (26,9%) e dagli occhiali (27,6%). Un consumatore su quattro (il 25,6%) ha acquistato almeno una volta nel 2013 un prodotto o un servizio illegale. Il fenomeno, in aumento negli ultimi anni, e' piu' diffuso tra le donne e i giovani; il Mezzogiorno l'area piu' colpita.
Acquistare prodotti o servizi illegali rischia di diventare la normalita': il 55,3% dei consumatori ritiene questi acquisti piuttosto normali e, inoltre, utili per chi ha difficolta' economiche. Solo il 36,2% dei consumatori e' convinto che l'acquisto illegale sia effettuato inconsapevolmente.
Circa l'80% dei consumatori ritiene che l'acquisto di prodotti illegali/contraffatti o l'utilizzazione di servizi svolti da abusivi possa comportare rischi per la salute e la sicurezza, rivelandosi di scarsa qualita'. Il 79% e' consapevole del fatto che l'illegalita' altera le regole del mercato e penalizza le imprese regolari. Il fenomeno e' leggermente piu' diffuso tra le donne e i giovani (specialmente con un titolo di studio medio-basso). Il 10,3% dei consumatori si e' imbattuto, almeno una volta nella vita, nell'acquisto di un prodotto o di un servizio che successivamente ha scoperto essere illegale o erogato da parte di soggetti non autorizzati, mostrando in maggioranza un atteggiamento tollerante. La maggior parte dei consumatori associa all'acquisto "illegale" un qualche genere di rischio (circa l'80%). Il 75,2% dei consumatori ritiene necessaria una campagna di comunicazione, informazione e sensibilizzazione dei cittadini sull'illegalita', la contraffazione e l'abusivismo