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La guerra di Collecchio finisce a carte bollate

Dopo il rinvio dell'assemblea di Parmalat da metà aprile a fine giugno, il gruppo Lactalis ha presentato ricorso al Tribunale di Parma per sospendere il provvedimento preso dal Cda

Roma - Finisce a carte bollate la sfida per il controllo della Parmalat tra i francesi lattiero caseari e l’ipotetica cordata italiana. I trasnsalpini, dopo la delibera del consiglio di amministrazione del gruppo di Collecchio dello scorso venerdì di rinviare l’assemblea dei soci da metà aprile a fine giugno, hanno deciso di presentare richiesta di sospensione del provvedimento al Tribunale di Parma anche a seguito della diffida fatta al board di spostare l'appuntamento societario.

La mossa della società d’oltrealpe, anticipata oggi dal quotidiano romano “Il Messaggero”, sarebbe stata avviata, seconso fonti e indiscrezioni finanziarie, lo stesso giorno della riunione del consiglio di amministrazione.

Allo stesso tempo si apprende che per giovedì è fissata la convocazione delle parti. Al momento il gruppo francese davanti all’indiscrezione si è trincerato dietro un no comment.

Insomma una situazione decisamente incandescente con un livello di tensione alto tra Francia e Italia a seguito anche del via libera del Governo Berlusconi al provvedimento anti-scalata, alle  indagini della Procura della Repubblica e della Consob sul 28,97% di quota Parmalat detenuto da Lactalis con l'acquisto dei fondi stranieri. Senza contare l'autorizzazione del Consiglio dei Ministri al Tesoro di predisporre ed attivare strumenti di finanziamento e capitalizzazione, analoghi a quelli in essere in altri Paesi europei,  mirati ad assumere partecipazioni in società di interesse nazionale rilevante in termini di strategicità del settore e di livelli occupazionali con un ruolo da affidare, con molta probabilità, alla Cassa Depositi e prestiti .

E' infine di queste ore la richiesta di informazioni dei servizi del Commissario europeo al mercato interno Michel Barnier sulle norme già varate e su quelle in cantiere messe in campo dall'Italia che hanno come obiettivo quello di fermare le scalate di gruppi stranieri in settori considerati di interesse strategico.  A darne notizia è la portavoce del commissario Ue, spiegando comunque come ''nessun fascicolo formale sia stato ancora aperto'' a Bruxelles. ''Siamo in stretto contatto con le autorita' italiane - ha affermato - anche se per il momento non sono in programma altri incontri tecnici dopo quelli avuti''

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in data:05/04/2011

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