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La male gestione dell’olio costa al Belpaese 30,7 milioni di euro
Nell’ambito della procedura di liquidazione dei conti la Commissione europea ha richiesto all’Italia la restituzione dei finanziamenti destinati al settore. Sotto accusa il calcolo dei diritti all'aiuto e le carenze di integrazione nel pagamento unico
Roma – La carenza nella gestione del settore dell'olio d'oliva costa all’Italia 30,7 milioni di euro. Ad annunciarlo oggi è la Commissione europea che ha chiesto di restituire alle casse europee il finanziamento. L’accertamento di restituzione è stato fatto nell’ambito una procedura di liquidazione dei conti (senza definirne il periodo) sugli aiuti che l'Ue ha versato agli Stati membri e che interessa globalmente 14 Paesi europei, in particolare Portogallo, Regno Unito e Svezia.
La rettifica da parte della Commissione europea di versamenti all'Italia è relativa per 27,92 milioni di euro aiuti Ue per superficie, e nello specifico a lacune nel calcolo dei diritti all'aiuto e a carenze di integrazione del settore dell'olio d'oliva nel Regime del pagamento unico. Gli altri 2,83 milioni sono conseguenza di pagamenti tardivi per misure di mercato e carenze nei controlli delle misure promozionali.