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La mozzarella Mandara riprende a correre
Riprende, con l'insediamento dell'amministratore giudiziario, il ciclo produttivo del gruppo coinvolto nell’operazione Bufalo del 17 luglio scorso
Roma - Procedono a tempi di record tutte le istruttorie e gli atti amministrativi per far riprendere il ciclo produttivo della società Ilc Mandara SpA, coinvolta nell’operazione Bufalo del 17 luglio scorso. Si è infatti insediato oggi, dopo l’arresto del "re della mozzarella". Giuseppe Mandara, 56 anni, titolare dell'omonimo gruppo caseario con decine di punti vendita non solo in Campania, l’amministratore giudiziario della società e responsabile del ciclo produttivo. A darne notizia esprimendo soddisfazione è Il Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop
L’azienda può quindi proseguire la propria attività, nel rispetto delle leggi e della tutela dei consumatori, nonché degli impegni e delle obbligazioni assunte, come auspicavano soprattutto le sue maestranze e i suoi fornitori.
Anche l’ispezione eseguita dall’organo di certificazione, il Csqa di Thiene (Vicenza), ha riscontrato la piena conformità del ciclo di lavorazione e del prodotto finito ai parametri previsti dal disciplinare di produzione della mozzarella di bufala campana Dop.
Preso atto che l’inchiesta della magistratura non coinvolge in alcun modo il sistema di certificazione della Dop, né tanto meno la qualità del prodotto finito, come dimostrato dalla decisione di far proseguire regolarmente la produzione, il Consorzio di Tutela ribadisce il proprio impegno a proseguire nella stretta collaborazione con le istituzioni e con le forze dell’ordine, il cui operato si è dimostrato esemplare per prevenire i rischi di strumentalizzazione che gravavano sull’intero comparto della mozzarella di bufala campana Dop.
Nell’ambito di questo rinnovato clima di fiducia e collaborazione, il Consorzio di Tutela auspica che anche in questo caso – si specifica in una nota si applichino i criteri già adottati in passato, ad esempio per il caso Parmalat, quando si seppero separare in modo chiaro e netto le responsabilità delle singole persone da quelle dell’azienda e dei suoi marchi.
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