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La neve blocca 100mila tonnellate di frutta, verdura e carne. Oltre 70mila litri di latte restano nelle stalle

Il bilancio delle organizzazioni agricole registra perdite per il settore agroalimentare pari a 500 milioni di euro. Scaffali commerciali vuoti al 30%

Roma - Sempre più complicata la situazione per il comparto agricolo dopo l’ultima ondata di maltempo nella Penisola. Gli ultimi report delle organizzazioni agricole parlano di danni per il sistema agroalimentare italiano di 500 milioni. Al momento centomila tonnellate di frutta, verdura e carne – stando ai dati della Confederazione italiana agricoltori (Cia) sono bloccate nelle aziende agricole a causa della paralisi del traffico pesante per l’impossibilità di circolare in molti tratti autostradali e di raggiungere alcuni centri rurali. Al momento risultano isolate cinquemila imprese, in quanto le vie di campagne sono coperte da una notevole coltre di neve e di ghiaccio. Praticamente fermo il trasporto di latte. Più di 70 mila litri sono rimaste nelle stalle e se la situazione non migliora nei prossimi giorni rischiano di andare, in grande parte, distrutti. Ormai i danni per l’intero sistema agroalimentare italiano (dal campo ai trasporti, al dettaglio) superano i 500 milioni di euro. Più di 50 milioni di euro al giorno.

Tutte le regioni –segnala l’organizzazione agricola- risultano colpite, ma le situazioni più critiche si riscontrano in Emilia Romagna, Marche, Toscana, Abruzzo, Molise, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria. L’agricoltura è stata devastata. Un terzo delle coltivazioni di ortaggi (cavolfiori, radicchio, carciofi, indivia, cicoria) è andato completamente distrutto dal gelo; mentre il 15 per cento delle aziende agricole ha subito -a causa di neve, ghiaccio e anche per la mancanza di energia elettrica che si è protratta per giorni- danneggiamenti alle strutture (serre, cascine, stalle, magazzini) e ai macchinari (trattori, pompe idrauliche, meccanismi per la mungitura e per la distribuzione del mangime, gruppi elettrogeni). Le temperature sotto zero hanno ghiacciato anche le tubazioni che portano l'acqua agli animali e hanno messo fuori uso gli abbeveratoi semiautomatici. E il gran freddo ha fatto lievitare i consumi del gasolio agricolo, con picchi del 30 per cento in più rispetto allo stesso mese dell’anno passato.
Il problema più complesso per le aziende agricole, oltre ovviamente ai danni alle colture e alle strutture, è quello del mancato trasporto dei prodotti deperibili (soprattutto ortaggi, verdura e frutta), poiché in molte zone gli autotrasportatori sono impossibilitati a viaggiare. Cosi la merce rimane nelle campagne e le consegne ai mercati all’ingrosso risultano alquanto difficoltose. Basti pensare che negli ultimi tre giorni si è registrato un calo di circa il 40 per cento rispetto ai periodi di normalità. Secondo la Cia, dati alla mano, il settore agricolo in dieci giorni di maltempo, ha registrato la paralisi di 50 mila imprese agricole sono rimaste, in quanto impossibilitate a raccogliere i prodotti sui campi e a trasportare le produzioni ai mercati; mentre più 8 mila hanno dovuto operare per giorni senza corrente elettrica ed acqua. Sono, inoltre, andate distrutte 120 mila tonnellate di ortofrutta tra gelo e mancato trasporto ai mercati. Sempre per l’impossibilità di trasporto delle merci deperibili, sono stati persi 250 mila litri di latte, 1,5 milioni di uova e oltre 3 mila tonnellate tra carni bovine, suine e avicole. Infine, risulta danneggiato o distrutto il 5 per cento tra alberi da frutta, olivi e viti.

In particolare Coldiretti sostiene che gli scaffali della distribuzione commerciale sono vuoti al 30 per cento per gli alimentari piu’ deperibili nelle zone colpite dal maltempo per effetto dello stop alle consegne con i mezzi pesanti e per le difficoltà di circolazione che hanno impedito di ripristinare le scorte, dopo la corsa agli acquisti dei giorni scorsi. A scarseggiare – spiega l’organizzazione di Palazzo Rospigliosi - sono i prodotti soprattutto freschi, come ortofrutta e latticini, ma anche alimenti conservati come la farina, i sostituti del pane e i prodotti per la prima colazione, andati a ruba con l’annuncio dell’arrivo del maltempo. Nel comparto dell'ortofrutta si segnala una carenza di prodotti per ortaggi a foglia larga, scarseggiano in alcune aree bietole, cicorie, spinaci e insalate. Le difficoltà - sottolinea la Coldiretti - non riguardano solo i tanti paesi isolati in cui i negozi sono addirittura chiusi o gli scaffali completamente vuoti ma anche le città. I negozi del dettaglio tradizionale - precisa la Coldiretti - hanno infatti problemi, a causa del gelo e della neve, a raggiungere i mercati generali all’ingrosso mentre il blocco dei tir colpisce le forniture la grande distribuzione,

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