Filiera Corta
La passione per il cibo etnico è trasversale in tutta la penisola
In Italia esiste in media- segnala il rapporto Coop 2015- un ristorante internazionale ogni 320 abitanti. In Lombardia c'è un locale etnico ogni 379 persone. A frequentarli almeno due o tre volte all'anno è il 50% della popolazione
Roma- "Effetto Expo" sui consumi alimentari degli italiani: uno su cinque frequenta ristoranti internazionali una volta al mese e aumenta del 18% nel 2015 la presenza di prodotti etnici nei carrelli dei supermercati del Paese. Un italiano su due, però, non riesce a trovare i prodotti che desidera nella Gdo. È quanto emerge dal rapporto Coop 2015 presentato a Milano. Secondo la ricerca condotta da Coop, la passione per il cibo etnico è trasversale lungo tutta la penisola. In Italia esiste in media un ristorante internazionale ogni 320 abitanti, con punte di 194 per la Valle d'Aosta e 216 in Liguria. In Lombardia c'è un ristorante etnico ogni 379 persone. A frequentarli almeno due o tre volte all'anno è il 50% della popolazione.
Consumi: ancora fermi nella grande distribuzione
Da gennaio ad agosto di quest'anno le vendite della grande distribuzione in Italia sono scese dello 0,1% in valore e dello 0,9% quale 'trend deflazionato' rispetto allo stesso periodo del 2014. E' il dato che emerge dal rapporto Coop 2015, secondo il quale le vendite hanno comunque beneficiato di un "forte incremento estivo di alcune categorie come bevande e gelati". In particolare scendono ancora i ricavi degli ipermercati (-3,4%) mentre crescono supermercati, discount e specializzati.
Dal 2008 le famiglie italiane hanno perso 122 mld
Tra il 2008 e il 2015 le famiglie italiane hanno perso potere d'acquisto per 122 miliardi, 75 dei quali in riduzione del consumi e 47 in taglio dei risparmi. A sostenerlo è il rapporto Coop 2015, secondo il quale il tasso di risparmio delle famiglie e' risalito al 9,2% rispetto all'8,6% del 2014, anche se rimane molto lontano dall'11,9% del 2007. Ad aiutare la ripresa del potere d'acquisto e' comunque soprattutto la deflazione, perche' tra il 2011 e quest'anno in termini nominali le retribuzioni in Italia sono cresciute dell'1% annuo ma sono scese dello 0,5% al netto dell'inflazione