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La storia del vino potrebbe diventare materia di studio scolastico
Il provvedimento è stato avanzato con una proposta di legge che ha la finalità di incentivare la formazione di nuove figure professionali capaci di promuovere il made in Italy e di proporre una cultura del "bere responsabile"
Roma- Potrebbe diventare materia di studio scolastico la storia del vino. A proporlo, con una proposta di legge (Pdl), è l'onorevole del Pd, Luca Sani, con la quale si chiede il "riconoscimento del vino quale elemento del patrimonio culturale nazionale". La proposta di legge è costituita da tre articoli. L'articolo 1 sancisce che il vino e i relativi terreni viticoli fanno parte del patrimonio culturale, gastronomico e paesaggistico tutelato e promosso dallo Stato. L'articolo 2 invece disciplina l'insegnamento della storia e cultura del vino.
La proposta di inserire la storia del vino come materia scolastica ha l'obiettivo, si legge nella pdl, "di incentivare la formazione di nuove figure professionali richieste dal mercato e capaci di promuovere il made in Italy in ambito nazionale e internazionale, oltre a incentivare una cultura del 'bere responsabile' rispetto all'utilizzo di sostanze alcoliche. L'articolo 3, poi, "si focalizza sulla programmazione radiotelevisiva assicurando che nel contratto di servizio dello Stato italiano con la società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo sia previsto l'obbligo di riservare adeguati spazi, nella programmazione televisiva pubblica nazionale e regionale, alle realtà storiche, artistiche, sociali, economiche ed enogastronomiche che valorizzano e promuovono il vino quale patrimonio culturale nazionale.
L'articolo propone inoltre una modifica alla legge n. 125 del 2001 stabilendo che il divieto della pubblicità delle bevande alcoliche, in vigore ad oggi in alcune fasce orarie, non si debba applicare qualora l'oggetto degli spot pubblicitari non sia un prodotto specifico a destinazione commerciale, ma sia relativo alla promozione generale del vino quale alimento distintivo di qualità del made in Italy. Al momento la proposta di legge è assegnata alla commissioni Cultura ma è stato chiesto di affrontarlo in congiunta con la commissione Agricoltura dove si sta esaminando il testo unico sulla coltivazione vinicola.