Filiera Corta
La tazza di latte fa perdere la testa a trentasei milioni di italiani
Il prodotto lattiero-caseario è consumato da oltre 83 adulti su 100 tra i 15 e i 70 anni. Tra i maggiori consumatori gli ultra 34enni e i residenti in Piemonte, Valle d'Aosta e Lombardia
Roma- Lo consumano oltre 83 adulti su 100. Si tratta di 36,2 milioni di italiani tra i 15 e i 70 anni che alla tazza di latte caldo o al bicchiere di latte freddo non rinunciano per nulla al mondo. Oltre metà dei consumatori, infatti, beve latte ogni giorno, anche più volte nell’arco delle 24 ore. Un altro 13% lo consuma da 3 a 6 volte a settimana e un 10% 1-2- volte a settimana, come è emerso dalle interviste condotte da AstraRicerche per conto di Assolatte nell’ambito della quinta edizione del Monitor biennale sui prodotti lattiero-caseari.
“Il latte è uno dei prodotti alimentari che rimane irrinunciabile anche nella crisi“ sottolinea il ricercatore sociale Enrico Finzi, che ha curato il Monitor. Infatti, rispetto alla precedente indagine del 2011, i consumatori sono diminuiti solo dell‘1,4%, attestandosi all’83,1% e rimanendo comunque al di sopra dell‘82% registrato nel 2006. In contemporanea, poi, nell’ultimo biennio è cresciuta la fascia degli heavy user a conferma del fatto che la frequenza di consumo è molto elevata: oggi il 64% della popolazione adulta beve latte tutti i giorni o quasi.
Un altro elemento positivo che emerge dall’indagine Assolatte-AstraRicerche è il miglioramento dell’immagine sociale del latte. “La crisi ne ha fatto maggiormente percepire i vantaggi in termini di benessere e salute, il suo essere indispensabile, il suo potere rasserenante e distensivo, il piacere sano e naturale che offre – aggiunge Finzi - Del resto, le difficoltà socio-economiche, avvertite dal 71% della popolazione, e la depressione psico-culturale, propria del 60%, hanno spinto e spingono a rivalorizzare gli alimenti tradizionali, ‘ricchi‘ e buoni, che migliorano l’umore e favoriscono il relax, e che sono economicamente accessibili“.
Attualmente ben l’81% degli italiani ha un’immagine positiva del latte. Il 75% lo identifica con la sana alimentazione vantandone la funzione nutritiva e saziante, il 51% con il benessere e la salute (in un caso su due con obbligo di inserirlo nel regime alimentare per la sua insostituibilità), il 42% con la freschezza dissetante, il 39% con la calma e la serenità e il 28% in particolare con la distensione e il relax. Le sue caratteristiche organolettiche sono assai apprezzate dalla netta maggioranza: nell’ordine, il sapore, il profumo, la piacevole consistenza.
Al “richiamo” del latte non sanno (o non vogliono) resistere soprattutto gli ultra34enni e i residenti in Piemonte, Valle d'Aosta e Lombardia, anche se i fans del latte sono soprattutto tra le donne, i 25-34enni e i 45-54enni, i residenti in Lazio, Abruzzo, Molise e Sardegna. I forti consumatori di latte risultano più soddisfatti della media nazionale sia riguardo la propria vita sia per la capacità di godere l'esistenza ed evidenziano una percentuale più alta dei valori nazionali per quanto riguarda l’apertura alle novità che l’adozione di un valido stile di vita. “Da questi dati sembra di poter desumere che l'assunzione regolare di latte è sia causa che conseguenza di un modo di vivere saggio, che garantisce un tasso più alto (+18% rispetto alla media) di ottimo benessere psico-fisico, valida salute, assenza di forti ansie e stati depressivi, e controllo dello stress” conclude Finzi.