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Latte, accordo trovato sui 74 centesimi al litro
Ora- commenta Agrinsieme Sardegna- è necessario continuare a lavorare affinché si leghi il prezzo del latte ovicaprino a quello di tutti i formaggi dell’Isola e non solo del pecorino romano
Roma- E’ stato trovato l’accordo sul prezzo del latte tra pastori e trasformatori a 74 centesimi, con l’impegno di un conguaglio a novembre in base al prezzo di mercato del pecorino romano. A darne notizia è il ministro per le Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo Gian Marco Centinaio- “Dopo l’approvazione del decreto legge in Cdm per la crisi del settore lattiero caseario e ovi-caprino, oggi- afferma il responsabile agricolo del dicastero agricolo di via XX Settembre- un’ottima notizia dal tavolo del latte che si è appena concluso a Sassari. È stato finalmente trovato l’accordo sul prezzo del latte tra pastori e trasformatori a 74 centesimi, con l’impegno di un conguaglio a novembre in base al prezzo di mercato del pecorino romano. È la dimostrazione- aggiunge- che quando ci si siede a un tavolo con spirito costruttivo si raggiungono importanti traguardi. Posso assicurare che quello di oggi è solo l’inizio. Andiamo avanti e ci mettiamo a disposizione, lavorando in modo serio sull’organizzazione dell’intera filiera e il rilancio del settore come ho sempre promesso”.
“Nuovi passi avanti sul prezzo del latte ovicaprino sono stati fatti durante la seconda riunione del Tavolo ‘ristretto’, nella quale- commenta Agrinsieme Sardegna, è stato raggiunto un importante accordo tra le parti per il riconoscimento di 74 centesimi al litro in acconto, cifra che si avvicina a coprire i costi di produzione”. “E’ ora necessario continuare a lavorare- aggiunge l'organizzazione. affinché si leghi il prezzo del latte ovicaprino a quello di tutti i formaggi dell’Isola e non solo del pecorino romano; allo stato attuale, infatti, si arriverebbe al riconoscimento di 1euro al litro solo con un prezzo del pecorino pari a circa 8,50 euro al chilo, con una quotazione che attualmente si aggira sui 5,70 euro al chilo”, prosegue Agrinsieme Sardegna.![](http://www.agroalimentarenews.com/uploads/FCKEditor/image/latte(1).jpg)
“In vista del nuovo incontro del Tavolo ‘ristretto’, che sarà convocato tra circa quindici giorni e durante la quale auspichiamo si inizi a parlare dei controlli da estendere a tutti gli operatori della filiera, chiediamo- prosegue Agrinsieme- che venga istituzionalizzato il Tavolo nazionale ovicaprino, attraverso un decreto ministeriale che ne specifichi i componenti e le competenze”, continua il coordinamento regionale. “Nel frattempo - conclude Agrinsieme Sardegna - valutiamo positivamente il via libera da parte del consiglio dei Ministri al Decreto-Legge con disposizioni urgenti in materia di rilancio dei settori agricoli in crisi e di sostegno alle imprese agricole colpite da eventi atmosferici di carattere eccezionale, che rappresenta un importante impegno rispettato da parte del Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo Gian Marco Centinaio; i ritiri di Pecorino Romano previsti dal provvedimento tramite il rifinanziamento del Fondo indigenti, infatti, andranno sicuramente a incidere in positivo sul prezzo del latte ovino”. “Il comparto ovicaprino nazionale conta oltre 7 milioni di capi; nella sola Sardegna, dove si concentrano le maggiori attività, si contano quasi 12 mila aziende, con un patrimonio che ammonta a oltre 3 milioni di capi, per una produzione media annua che nell’annata 2017-2018 è stata di 330 milioni di litri di latte ovino, la gran parte dei quali utilizzati per la produzione di Pecorino Romano Dop”, ricorda in conclusione Agrinsieme Sardegna.