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Le Asiatique: modaiolo nel Dna, fusion nella testa
Con 300 metri quadrati di spazio articolati in sei stanze caratterizzate da simboli della cultura asiatica apre a Roma il locale di Michelle Sermoneta e Stefano Calò con la collaborazione della Laurenzi Consulting e dell’architetto Matteo Crippa
Roma- La full immersion modaiola ed enogastronomica è di quelle che non si dimenticano con il risultato quasi certo che non si riuscirà a stare troppo lontano dal nuovo locale romano che detterà, molto probabilmente, la tendenza food dei prossimi mesi della Capitale. A pochi passi dal competitor giapponese Zuma, il ristorante “Le Asiatique”, grandi vetrate seduttive, respiro internazionale e banco beverage all’ingresso da togliere il respiro per un totale di 300 metri quadrati articolati in sei stanze, è pronto alla sfida di una città in continua evoluzione dal punto di vista ristorativo. Ecco quindi che nella piazza di Largo della Fontanella di Borghese, 86/a le aspettative di gourmet, appassionati, curiosi, turisti e gastrofighetti non saranno al 100 per cento deluse nell’anno in cui l’Italia celebra il 150° anniversario del Trattato di amicizia con il Giappone.
Il locale, nato da un’idea di Michelle Sermoneta e Stefano Calò con la collaborazione della Laurenzi Consulting e dell’architetto milanese Matteo Crippa, ha un ambiente interno realizzato dall’artista Chiara Montagner. All’interno della location (un palazzo del ‘700) tra tessuti dai colori prugna, ricordo dell’aristocrazia romana e pezzi d’arte orientali, si può degustare una proposta gastronomica fusion messa a punto da una squadra di cucina dall’esperienza internazionale guidata dallo chef Daniel Cavuoto (Sketch di Pierre Gagnaire a Londra, Avenue 31 a Monaco, Restaurant La Laja a Tenerife). Insomma in un atmosfera intima segnata in ogni ambiente da simboli della cultura asiatica come lo shoji (la parete scorrevole giapponese composta da grafiche orientali surrealiste) o il kimono (creato con migliaia di francobolli provenienti da tutto il mondo) per fare alcuni esempi si potranno mangiare piatti della cucina asiatica con una buona scelta di cotti e crudi.
Seduti tranquillamente al tavolo si possono ordinare tra gli antipasti Gyoza di anatra e foie gras con fonduta di parmigiano 36 mesi oppure Fiore di zucca in tempura con mozzarella di bufala, ponzu e mayo e riduzione di soia, Poke di salmone con riso, tartare di salmone selvatico, mango e uova d salmone o Ramen di maiale grigio con noodles, pancetta di maiale, funghi e alga nori tra i primi.
Dello stesso livello è poi la proposta dei secondi con una possibilità di carne e pesce. Nel menù spicca il Black Cod “Le Asiatique” ( Merluzzo nero marinato al miso su crema di cavolfiore), Guancia di Manzo brasata in salsa bordolese, pesto di Osaka, funghi selvatici e gel di lime, Wagyu Beef nella variante italiana o giapponese marinato in salsa di soia e gochujang, con gel ai frutti rossi e scorzonera, L’Astice in 3 consistenze ovvero Teppanyaki di astice in beurre blanc di crostacei, chela croccante e insalatina di guacamole e nocciole; Pancia di maiale, cotta a bassa temperatura e glassata in salsa agrodolce.
Non manca infine una vasta scelta di cocktail creati con spezie, liquori e ingredienti orientali e una proposta di vini e bollicine con 60 etichette di provenienza prevalentemente italiana e francese. Spazio viene dato anche una a selezione di tè, a sakè e a oltre 100 distillati.
Gianluca Pacella
in data:16/12/2016