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Le eccellenze italiane non si smentiscono. L'export alimentare vola ad alta quota
Esportazioni in crescita nel 2013 di un +4,6 per cento secondo un'indagine di Contribuenti.it. Più che positivi i dati di Sicilia, Campania e Puglia
Roma- Export ad alta quota per i prodotti agroalimentari made in Italy. L’ultima conferma arriva dall’ indagine condotta dal Centro Studi e Ricerche Sociologiche "Antonella Di Benedetto" di Krls Network of Business Ethics per conto di Contribuenti.it, magazine dell'Associazione Contribuenti Italiani, presentata a Capri nel corso del seminario "Il progetto Yamabell 2.0 per l'Export del Sud".
Nel 2013, secondo lo studio, le esportazioni agroalimentari crescono verso la Cina(+17,7%), il Nord America (+15,6%), la Russia (+5,5%), il Giappone (+5,4%) e la Ue (+4,3%). L’export, in media, è aumentato del +4,6 per cento, con il Sud in crescita del +14,6%, il Centro del +7,2%. Negativi sono invece i dati che si registrano nel Nord est con -0,8% e nel nord ovest con -0,6%.
La classifica per regioni vede in testa la Sicilia con +24,6%, seguita dalla Campania con +19,4% e Puglia con +12,9%. Bene anche il Lazio con +7,9%, l'Abruzzo con +7,1% ed il Molise con +6,6%.
Viene segnalato inoltre che nello stesso periodo decresce l'export di tutti i paesi concorrenti ad eccezione della Spagna con +2,6% per cento e Portogallo con +1,8%. Negativa la Francia con il -4,4%, la Germania con il -3,1% e la Gran Bretagna con -2,2%.
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