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Le porte dell'Unione europea restano chiuse per la pecora Dolly
Bruxelles proporrà la prossima settimana una moratoria per gli animali clonati
Le porte dell’Unione europea potrebbero restare chiuse per almeno altri cinque anni per gli animali clonati per uso alimentare. È questa l’indiscrezione arrivata da Bruxelles in questi ultimi giorni. La Commissione europea proporrà infatti la prossima settimana una moratoria per cinque anni per bovini e suini ottenuti con questa procedura e la tracciabilità degli embrioni e dello sperma importato. La decisione non dovrebbe riguardare la clonazione per la ricerca e per la preservazione delle specie in pericolo, mentre la conferma dell'indiscrezione è stata data da Frederic Vincent, portavoce del Commissario alla Salute John Dalli.
Sul tema si era già espressa lo scorso 20 settembre l'Efsa. L'Agenzia europea sulla sicurezza alimentare, seppure è arrivata alla conclusione che in termini di sicurezza alimentare “nulla lascia supporre che esistano differenze nella carne e nel latte dei cloni e della loro progenie rispetto a quelli di animali allevati in modo tradizionale”, ha segnalato che gli animali clonati muoiono prima rispetto agli altri e hanno problemi di sviluppo.
Tesi queste che al momento - dicono gli addetti ai lavori - dovrebbero essere sufficienti per impedire l'arrivo sulle tavole degli europei dei figli della pecora Dolly, il primo animale clonato nel 1996
Infine sulle future decisioni dell’Ue potrebbe incidere anche il parere del Gruppo europeo sull'etica nelle scienze e nelle nuove tecnologie (Gee) che a gennaio del 2008 ha concluso che “considerato l'attuale livello di sofferenza e di problemi di salute delle madri surrogate e degli animali clonati, il Gee esprime i propri dubbi sul fatto che la clonazione animale per scopi alimentari sia eticamente giustificata”.