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Le sagre battono la crisi

La riscoperta delle tradizioni popolari e del cibo del territorio è il frutto dell’esigenza di contenere le spese. La partecipazione agli eventi per il 24% dei frequentatori non costa nulla, per il 34% non più di dieci euro e per il 14% tra i 10 ed i 30

Roma- Quasi tre italiani su quattro in vacanza (74 per cento) partecipano quest’anno a sagre e feste di Paese che si concentrano nel mese di agosto e che con la crisi sono gli unici appuntamenti dell’estate 2013 dove spesso si registra il tutto esaurito. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ipr marketing relativi all’estate 2013 che evidenzia la riscoperta degli italiani per le sagre come alternativa low cost alla ristorazione tradizionale, alle discoteche o ai parchi divertimento che in molti sono costretti a tagliare.

Se la crisi ha ridotto le partenze ha infatti anche costretto a tagliare il budget delle vacanze delle famiglie per far quadrare i conti con il 33 per cento degli italiani che ha rinunciato a divertimenti come cinema, parchi giochi e discoteche mentre il 32 per cento dei vacanzieri ha scelto località piu’ vicine complice e addirittura il 16 per cento resta nella propria regione.

Si tratta di comportamenti che hanno favorito il prepotente ritorno nell’estate 2013 delle sagre dove secondo l’analisi della Coldiretti il 24 per cento dei frequentatori non spende niente, il 34 per cento non più di dieci euro per persona e l’14 per cento tra i 10 ed i 30 euro per persona. Un costo comunque modesto compatibile con i budget della maggioranza delle famiglie in vacanza che peraltro nell’87 per cento dei casi quando mangiano fuori cercano un menu’ locale a chilometri zero. Una percentuale in crescita rispetto all’estate scorsa quando - sottolinea la Coldiretti - erano comunque l’82 per cento gli italiani in cerca di menu locali per gustare sapori autentici del territorio che si sta visitando e che non devono subire lunghi trasporti che fanno aumentare i costi e ne compromettono la freschezza.
Dal pesce al cinghiale, dalla frutta alla verdura ma anche tante specialità tipiche locali sono protagonisti degli appuntamenti che - sottolinea la Coldiretti - vedono la partecipazione entusiasta di tanti cittadini.

Una vera e propria riscoperta che - sostiene la Coldiretti - è il frutto dell’esigenza di contenere le spese ma anche di ristabilire un rapporto più diretto con il cibo, la cultura e le tradizioni territoriali, soprattutto nel momento delle vacanze estive quando si moltiplicano le iniziative di valorizzazione dei prodotti locali con feste organizzate in tutta Italia, nei piccoli e grandi centri.

Una tendenza che va accompagnata però - continua la Coldiretti - da una maggiore qualificazione dell’offerta. Tra i consigli da seguire nella scelta secondo la Coldiretti ci sono infatti l’opportunità di verificare la congruità del “cibo festeggiato” con la realtà produttiva del territorio anche con un occhio alla stagionalità, le garanzie offerte dalla partecipazione delle Istituzioni, dai Comuni alle Parrocchie fino alle organizzazioni di rappresentanza, il coinvolgimento nell’iniziativa di operatori economici locali dai ristoratori agli agricoltori. La necessaria qualificazione dell’offerta delle Sagre in Italia puo’ essere infatti sostenuta da una più forte presenza delle realtà economiche espressione del territorio come ad esempio la vendita diretta dei prodotti agricoli e alimentari delle aziende agricole locali, che garantiscono identità e qualità al giusto prezzo. Una opportunità - continua la Coldiretti - resa possibile anche dal moltiplicarsi dei mercati, delle botteghe e degli spacci aziendali degli agricoltori di “Campagna Amica”, che possono contare su 8.200 punti vendita in tutta Italia dove e possibile acquistare i prodotti agricoli e alimentari del territorio a chilometri zero che sono frequentati durante l’estate da ben l’80 per cento degli italiani rispondenti che non si lasciano sfuggire la possibilità di visitare frantoi, malghe, cantine e mercati degli agricoltori.

in data:12/08/2013

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