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Liberalizzazione dei vigneti: atteso entro novembre il responso del Gruppo di alto livello
Aperto a Bruxelles il tavolo di confronto sulla delocalizzazione nata in seguito alla riforma del settore del vino del 2008
Roma - Iniziata a Bruxelles la battaglia sulla liberalizzazione dei vigneti. Nel corso dell’incontro non sono esclusi colpi bassi e sgambetti: disposto a tutto un fronte che va dall'Italia alla Francia, dalla Germania alla Spagna fino a Cipro deciso a difendere il proprio patrimonio di vini contro una delocalizzazione che può essere articolata non solo da un paese o da un continente all'altro, ma anche dalla collina verso la pianura, con la perdita di un presidio importante per la tutela del territorio, in seguito alla riforma del settore del vino del 2008 con cui l'Ue ha previsto di liberalizzare i vigneti a partire dal 2015, o dal 2018.
Ad oggi il primo round, con la prima importante riunione a Bruxelles al quale ne seguiranno altre tre di un Gruppo ad alto livello formato dai rappresentanti dei governi, del Parlamento e del Consiglio Ue, delle organizzazioni agricole e cooperative che si sono con forza pronunciate per mantenere i diritti di impianto, è andata ai Paesi produttori che hanno voluto gli incontri e che hanno l’obiettivo di stralciare la decisione e sostenere una produzione di qualita'. Entro novembre è atteso il responso del Gruppo ad alto livello poi la parola passerà alla Commissione europea.
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