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Made in Italy: bloccati dal Consorzio trenta falsi Parmigiano Reggiano
Sono state una trentina le azioni di contrasto al falso Parmigiano Reggiano messe in campo dal Consorzio di tutela in otto Paesi europei mediante stragiudiziali, attivi amministrativi e denunce. Le azioni di difesa hanno riguardato però tutto il mondo. E’ quanto emerge dal bilancio di sei mesi di attività dell'ente. A guidare la classifica dei fasulli richiami alla denominazione "Parmigiano Reggiano" o a proporre immagini del prodotto su confezioni che contengono tutt'altro sono gli Stati Uniti, con cinque interventi di diffida su altrettante società che proponevano salse, formaggi (alcuni contenenti anche cellulose), piatti pronti o confezioni di grattugiato ingannevolmente ispirate al Parmigiano Reggiano. Al secondo posto - a sorpresa - il Vietnam, con tre opposizioni del Consorzio al deposito dei marchi "Reggianto", "Parmesan" (denominazione in uso esclusivo al Consorzio) e addirittura "Parmigiano Reggiano", precedute dal nome del produttore.
In area Ue, azioni stragiudiziali e amministrative hanno invece interessato due produttori spagnoli e un'industria polacca (intenzionata a depositare il marchio "Parmezza"), cui si sono aggiunti, su segnalazione del Consorzio, gli interventi delle autorità competenti (protezione ex-officio in base al regolamento Ue 1151/2012) in Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna e Svezia.