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Marchio Prodotti di Puglia: cresce l'attenzione del settore lattiero-caseario

Marchio Prodotti di Puglia: si procede sulla strada delle adesioni, ma è necessario continuare a sensibilizzare i produttori sulla valenza strategica del progetto. Sono, infatti, già circa duecento gli allevatori (parliamo del lattiero-caseario) che hanno aderito - si legge in una nota -  agli accordi di filiera che corredano le istanze di utilizzo del marchio – circa una ventina – presentate dalle industrie di trasformazione, singole aziende, cooperative, consorzi e società.

Un trend di attenzione con numeri destinati a crescere, stando alle stime ufficiose, e che hanno reso opportuno un ulteriore momento di approfondimento operativo per fornire una informazione di maggiore dettaglio sugli obiettivi, modalità e procedure di concessione e utilizzo del marchio. Incontro, al quale ha voluto partecipare personalmente anche l’Assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno, insieme agli allevatori, ai produttori e alle associazioni di categoria della filiera.

“Una partecipazione – spiega soddisfatto l’assessore Stefàno - che conferma la validità della scelta che abbiamo fatto, di un marchio “Prodotti di Puglia” a tutela della qualità e tracciabilità delle produzioni e quale strumento per la promozione e lo sviluppo di un territorio ricco di eccellenze gastronomiche”.

A breve sarà sottoscritta la convenzione con le aziende richiedenti il marchio risultate conformi alle schede tecniche, previa verifica da parte degli organismi di controllo che ne accerti il rispetto dei requisiti richiesti dalla procedura e dal regolamento d’uso del marchio.

“Il nostro obiettivo - conclude l’assessore Stefàno - è consentire ai consumatori l’immediata identificazione dei prodotti (burrata, caciocavallo, cacioricotta di vacca, giuncata, latte alimentare, mozzarella, ricotta forte, ricotta marzotica, ricotta, scamorza) che sono identitari del nostro territorio regionale, mediante un sistema di tracciabilità informatizzato che garantirà la provenienza e i passaggi lungo tutta la filiera. Un obiettivo che restituirà valore ai prodotti trasformati, ma anche dignità alla produzione primaria e quindi agli allevatori".

in data:12/10/2011

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