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Martina: "Entro il 2020 cinquanta miliardi dall'export. L'obiettivo non è irrealistico"

Dal Meeting di Cl di Rimini il ministro per le Politiche agricole anticipa il piano del Governo Renzi per il settore. Il presidente di Eataly Farinetti chiede sgravi fiscali per le imprese che esportano, mentre la Ferrero denuncia l'etichettatura inglese

Roma- Ripresa di grandi annunci per il comparto agroalimentare dopo la “pausa agostana”. Nella settimana che chiude il mese delle vacanze per eccellenza, il ministro per le Politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina sembra più che mai deciso ad accelerare il ritmo del motore del settore in vista dello "Sblocca Italia" in discussione dal Consiglio dei ministri il 29 agosto.

“Il piano dei mille giorni del Governo Renzi- ha detto il responsabile del dicastero agricolo di Via XX Settembre a margine di un convegno al Meeting di Comunizione e liberazione (Cl) a Rimini- prevederà un target "di crescita dell'export del settore agroalimentare dai 33 miliardi del 2013 a 50 miliardi nel 2020. "Non" si tratta – ha aggiunto il ministro- di un "obiettivo irrealistico". “L'agroalimentare italiano, ha spiegato ancora sta affrontando "problemi seri, delicati", come si è visto a seguito del blocco delle importazioni da parte della Russia. Ma, secondo il ministro, ha anche "grandi opportunità su cui puntare".

E proprio sullo 'sblocca-Italia' è interventuto anche il presidente di Eataly Oscar Farinetti. In una conversazione con i giornalisti, a margine del convegno,  l'imprenditore di Alba ha chiesto sgravi fiscali per le aziende che esportano.  Lo 'sblocca-Italia'- ha detto -  dovrebbe prevedere, prima di tutto, dei forti sgravi fiscali a tutte le imprese che incrementano le proprie esportazioni.  "Mi piacerebbe -  ha incalzatoFarinetti - una politica fiscale che consenta a questo paese di ripartire. La prima operazione da fare e' uno sgravio fiscale potente a tutte le imprese che incrementano le proprie esportazioni per fare venire voglia alle imprese di andare all'estero a esportare. Noi mettiamo a posto i nostri problemi se raddoppiamo le nostre esportazioni. Abbiamo 800 miliardi che spendiamo per i consumi, 800 miliardi della spesa pubblica e 400 miliardi delle esportazioni. Bisognerebbe portare in pari questi numeri: 800 - 800 - 800". Secondo il presidente di Eataly, e' poi necessaria una nuova politica di marketing del "made in Italy". "Il motivo per cui i francesi esportano il doppio di noi - secondo Farinetti - e' perche' hanno i loro negozi nel mondo. I cinesi non sanno neanche che c'e' il vino italiano perche' non ci sono negozi. Dobbiamo incentivare gli italiani a partire, alzarsi dalla sedia e andare nel mondo a vendere le nostre meraviglie".

Intanto però- come chiedono gli imprenditori del comparto- è arrivato anche il momento di prendere provvedimenti contro il sistema inglese "delle etichette a semaforo". E sempre dal Meeting è partito l’attacco del presidente di Ferrero, Francesco Paolo Fulci . “Un "bollino rosso"- dice il presidente- per i cibi che superano una soglia di sale, zucchero o grassi è un sistema del tutto fuorviante che non aiuta affatto i consumatori a fare scelte salutari, una impostura che colpisce tutto il settore agroalimentare italiano". "Popcorn e cocacola zero- incalza Fulci- hanno un bollino verde, ma anche l'olio d'oliva il bollino rosso", un sistema che "fa credere alla gente che mangiare certe schifezze sia salutare".

Sulla stessa lunghezza d’onda Farinetti. "Su questa cosa – ha detto- dobbiamo davvero fare di tutto. Apriremo a Londra tra un anno e mezzo o due, speriamo che il problema sia risolto prima". E rivolto al ministro Maurizio Martina ha aggiunto: "Allora perche' non mettiamo un semaforo rosso sulle banche d'affari inglesi". Fulci ha inoltre sottolineato piu' volte come sia piu' importante guardare alla dieta complessiva ed allo stile di vita: "E' inutile e sbagliato demonizzare questo o quell'alimento, quando si fa e' speso per biechi motivi commerciali. Inutile prendersela con la Nutella: tre generazioni di italiani sono cresciuti a Nutella", bisogna invece "evitare che i bambini passino il tempo davanti a tv e maledetti giochini invece di correre".

Allo stesso tempo il ministro dell'Agricoltura, Maurizio Martina ha risposto garantendo battaglia contro il sistema di etichettatura semaforica previsto dalla Gran Bretagna contro cui- ha detto- "va aperta una procedura di infrazione". Martina ha sottolineato inoltre che "garantirà la massima attenzione e battaglia. La procedura di infrazione va aperta ed è scandaloso che un paese imponga un modello che stravolge completamente il giudizio sulle cose".

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