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McDonald's, nuove aperture in bilico a Roma e Firenze
Nelle due città il colosso americano degli hamburger trova resistenze per due punti vendita, uno situato nelle vicinanze del Vaticano e l'altro nel centro del capoluogo toscano
Roma- Brutto momento per il colosso americano degli hamburger in Italia: a Firenze come a Roma è lotta aperta contro le nuove aperture di McDonald's , una nella piazza del Duomo della città toscana e l’altra nelle strette vicinanze del Vaticano. Nella Capitale sono scesi in piazza non solo i residenti di Borgo Pio, ma anche i Cardinali che risiedono nell'antico rione dove dovrebbe nascere il punto vendita della catena del fast food. Nel capoluogo toscano c’è invece un ricorso di McDonald's al Tar con la richiesta di sospendere e annullare il Regolamento Unesco approvato dal consiglio comunale di Firenze il 18 gennaio scorso che, di fatto, ha impedito alla multinazionale di aprire un suo punto vendita. In ballo ci sono 18 milioni di risarcimento per il mancato incasso, più i danni di immagine, ancora da quantificare.
Venendo ai dettagli a Roma il fast food dovrebbe aprire i battenti in un locale da tempo sfitto di un palazzo di proprietà del Vaticano, che si estende su Borgo Pio da un lato e su via del Mascherino dall'altro. La possibilità, come detto, oltre a non piacere agli abitanti della zona, non piacerebbe proprio ai Cardinali per il trattamento che hanno subito dall'Apsa, l'Amministrazione del Patrimonio della Sede apostolica, l'ente vaticano proprietario dell'immobile che ha chiesto- secondo i bene informati- un contributo spese ai porporati-inquilini. Il malumore dei cittadini e dei commercianti sarebbe dovuto invece alla convinzione che l'apertura del fast-food possa stravolgere i connotati all'impostazione tradizionale del rione. A far partire la controversia sarebbe stata una lettera spedita quest'estate agli inquilini Cardinali dello stabile con ingresso in piazza della Città Leonina con cui l'Apsa comunicava ai porporati che gli sarebbe stato decurtato dall'indennità il costo di "lavori in corso" nello stabile utili all’affitto del locale sfitto di 538 metri quadri e concesso a McDonald's Development Italy. La situazione, già non facile, si è andata complicata anche dal fatto che l'Apsa, oltre a dover predisporre lavori di ristrutturazione ha dovuto pensare anche alla realizzazione di una canna fumaria per fa entrare McDonald's. Ad oggi la struttura necessaria si è potuta costruire sfruttando un vano ascensore presente nell'edificio ma inutilizzato. Per coprire il costo dei lavori straordinari l’Apsa ha provveduto con una decurtazione dall'indennità dei cardinali residenti nello stabile e questo, secondo molte testimonianze, non sarebbe piaciuto ai porporati sia per la spesa imprevista, quanto per il modo in cui si è proceduto senza avere avuto la cortesia di consultarsi con loro e discutere della questione.
A Firenze invece lo scontro è con il Comune di Firenze. La multinazionale sostiene infatti che la decisione dell’amministrazione è "pregiudiziale e ideologica, tipica del contesto fiorentino" oltre che "contraddittoria" e nata dalla convinzione che sarebbe stato aperto non un normale fast food ma un ristorante con servizio ai tavoli, serviti prodotti toscani, wi-fi e arredo di qualità . McDonald's sostiene inoltre che sarebbe stato violato inoltre il diritto d'iniziativa economica privata "che ha protezione di rango costituzionale e che il legislatore ha qualificato principio fondamentale dell'ordinamento".