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Meno miele per tutti
Dalla Val d'Aosta alla Sicilia il raccolto risulta quest'anno drasticamente ridotto Il calo, stimato in un 65%, è dovuto al clima torrido e alla siccità. I produttori temono la concorrenza cinese. Escluso un aumento di prezzo
Roma –Sarà di meno il miele in commercio in Italia. Le previsioni di produzione nazionale per il 2012 parlano di un calo del 65% in meno rispetto all'annata 2011. La diminuzione, spiegano gli esperti, è dovuta al clima torrido e alla siccita'. L’ufficializzazione del trend negativo è stato dato dall 'Asga, l'associazione degli apicoltori delle provincie di Siena, Arezzo e Grosseto in vista della settimana del miele che si terra' a Montalcino dal 7 al 9 settembre prossimo.
Le analisi fatte dipingono un quadro regionale molto deludente. "Dalla Val d'Aosta alla Sicilia, il raccolto di miele – si legge in una nota - risulta quest'anno drasticamente ridotto - sottolinea l'associazione - e se gia' la primavera non era andata bene, a causa delle piogge, anche i mieli estivi, sui quali gli apicoltori avevano puntato tutte le loro speranze, registrano un bilancio decisamente negativo a causa delle altissime temperature". Aumenti di prezzo, secondo i produttori, non dovrebbe pero' esserci. Potrebbe esserci però un aumento dell'import di miele cinese "prodotto - sostengono all'Asga - attraverso processi industriali e di scarsissima qualita', ma dal costo nettamente inferiore". Proprio per questi motivi'i produttori lanciano un appello a comprare miele italiano. "Quest'anno i consumatori avranno forse una minore scelta a disposizione - spiega Hubert Ciacci, presidente della 'Settimana del Miele' perche' alcune varieta' sono state prodotte in quantita' ridotte, ma non dimentichiamo che l'Italia e' il Paese che vanta il maggior numero di mieli uniflorali al mondo, grazie ad un ricco patrimonio di biodiversita'