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Mercati rionali: poco applicato il rispetto delle etichette alimentari
L’etichettatura nei banchi rionali di ortofrutta, pesce e carne non è di casa. In Italia infatti solo tre attività su dieci sono in regola. Il dato emerge da un’indagine Movimento Difesa del Cittadino (Mdc) che hanno controllato nei mesi di febbraio e marzo oltre 110 banchi, in 8 città d’Italia: Milano, Siena, Ascoli Piceno, Roma, Avellino, Crotone, Reggio Calabria, Cagliari.
Dall’analisi emerge che l’ortofrutta è tra la merce più diffusa nei mercati rionali. L’informazione più presente è il prezzo (93,4%), seguita dalla denominazione commerciale (78,7%), dall’origine (63,9%) e dalla categoria (50%). L’origine è ancora troppo poco indicata, considerando- si spiega in una nota- che si tratta di una indicazione a cui i consumatori e i produttori tengono molto. Anche per i prodotti ittici l’informazione più presente è il prezzo (90,2%). L’indicazione meno presente è la categoria degli attrezzi di pesca (18,2%). L’origine è presente nel 73,5% dei casi, ancora poco diffusa considerando- si precisa- che è in vigore dal 2002 e si tratta di una indicazione fortemente richiesta dai consumatori come per l’ortofrutta. Anche il metodo di produzione è una indicazione utile al cittadino e ancora troppo spesso poco presente (solo nel 49,2% dei casi), visto che la differenza di prezzo tra una stessa specie può superare le 10/15 euro al chilo! In generale solo il 15,9% dei banchi è stato in regola. Nel caso della carne solo il 45,5%dei banchi è in regola con l’etichettatura.