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Mezzacorona, la prima cantina Made in Italy ad entrare nel salotto buono della finanza
Con un pacchetto di 30 milioni di euro l'azienda trentina è pronta a sbarcare in Borsa
Roma - L’azienda trentina Mezzacorona è pronta a debuttare in Borsa. L’ingresso nel salotto buono della finanza sarà possibile con l’ingresso di nuovi soci e con un pacchetto di 30 milioni di euro. Mezzacorona, anticipa “Tre Bicchieri”, il quotidiano on line del Gambero Rosso, è la prima cantina vitivinicola made in Italy, dopo Campari, ad essere quotata in Borsa (al segmento Mac, riservato alle small company).
L’azione finanziaria, resa possibile – spiega il quotidiano online - con un aumento di capitale riservato a futuri azionisti istituzionali (banche, assicurazioni, fondi di private equity) di circa 20 milioni di euro (pari a una valorizzazione di 310-320 euro per azione) e un contemporaneo prestito obbligazionario convertibile nei prossimi tre anni di una decina di milioni (pari a 310-350 euro per obbligazione)
La quota della cooperativa scenderà invece dall'attuale 62 al 51 per cento o poco piu' (conservando quindi la maggioranza) mentre la quota "privati" salirà dall'attuale 37 al 48-49 per cento.
L’intera operazione, prosegue “Tre Bicchieri” , grazie alle risorse degli azionisti istituzionali permetterà anche di finanziare la crescita del terzo gruppo vinicolo nazionale dopo Giv e Caviro, (quello del Tavernello) soprattutto sui mercati internazionali vecchi (Usa e Germania) e nuovi (Cina, Giappone) dove già Mezzacorona colloca l'80 per cento della produzione. Va infine ricordato che Mezzacorona è considerata da Wine Spectator tra le prime cento al mondo, con 2,3 milioni di euro netti di utili, cento milioni di fatturato, e 48 milioni di bottiglie prodotte ogni anno