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Filiera Corta

Milioni di euro sulle frappe e le castagnole del Carnevale

Nonostante il maltempo e la crisi il consumo dei prodotti tipici della festa sembrano non conoscere stop di mercato. Stimati costi al consumo tra i 15 e i 20 euro con punte tra i 35 e i 50 euro

Roma – Per una spesa stimata tra i 120 e i 150 milioni di euro, il Carnevale sembra superare anche l’effetto crisi e il maltempo. Stando infatti ai dati delle organizzazioni agricole gli italiani non rinunciano a festeggiare l’evento. Se infatti Coldiretti parla, per l’ultimo week end di carnevale, prima del martedì grasso, di circa 15 milioni di chili di frittelle, castagnole, frappe, chiacchiere e di altre specialità regionali preparate in casa, acquistate o consumate fuori, la Confederazione italiana agricoltori (Cia) segnala una consumo dei prodotti tipici pari a piu' di 22 mila tonnellate. In particolare osserva la Cia la spesa per le frappe fatte in casa si puo' contenere entro i 5 euro per chilo. Al consumo, invece, arrivano a costare per lo stesso quantitativo, in media tra i 15 e i 20 euro. Ma si possono raggiungere anche punte di 35-50 euro.

Analizzando i prodotti in commercio si registra un aumento negli acquisti di frappe, che risultano le piu' apprezzate. Rispetto allo scorso anno, almeno secondo le prime stime, si dovrebbe – spiega ancora l’organizzazione- avere un incremento pari al 3-4 per cento. Allo stesso tempo Coldiretti segnala che i prodotti di Carnevale possono essere realizzati in casa con un costo più basso. Secondo i calcoli dell’organizzazione di Palazzo Rospigliosi - con meno di cinque euro è possibile acquistare tutti gli ingredienti necessari per le tradizionali frappe ed anche fare fronte ai consumi energetici per la cottura.

Per preparare un chilo di frappe sono infatti necessari - precisa la Coldiretti - mezzo chilo di farina (0,60 euro), cento grammi di zucchero (0,20 Euro), cinquanta grammi di burro (0,50 Euro), tre uova intere (0,50 Euro) un bicchiere di vino bianco (0,50 Euro)

Svariate in tutte le regioni sono le specialita' legate alla tradizione rurale e contadina per il Carnevale. Si dai Berlingozzi e Cenci in Toscana, alla Cicerchiata in Abruzzo per poi proseguire con Brugnolus e Orillettas in Sardegna, Galani in Veneto, Sfrappole in Emilia Romagna, Bugie in Liguria, Chiacchiere in Basilicata, Struffoli e Sanguinaccio in Campania, Crostoli in Friuli, Frappe e Castagnole nel Lazio, Pignolata in bianco e nero in Sicilia e Grostoi in Trentino

LA SPESA PER LE FRAPPE A CASA

500 g di farina: 60 centesimi

100 gr di zucchero: 30 centesimi

50 g di burro: 50 centesimi

3 uova intere: 1 euro

un pizzico di sale: 1 centesimo

1 bicchiere vino bianco: 50 centesimi

1 litro di olio di semi per frittura: 2 euro

TOTALE 4,91 Euro

Fonte: Elaborazioni Coldiretti

LA MAPPA DEI DOLCI TIPICI DI CARNEVALE PER REGIONE

ABRUZZO: cicerchiata, gnocchetti grandi come ceci, fritti, guarniti con zucchero caramellato e miele e decorati con i canditi e confettini;

BASILICATA: chiacchiere, nastri di pasta dolce fritti e spolverati di zucchero a velo torta da sanguinaccio, taralli al naspro, zucchero caramellato;

CALABRIA: pignolata, piccole sfere di pasta dolce, fritte in olio di oliva e unite tra di loro dal miele e chiacchiere;

CAMPANIA: struffoli, bastoncini con zucchero, miele e frutta candita, fritti e con confettini colorati, zeppole e sanguinaccio, crostata con sangue di maiale e cioccolato;

EMILIA ROMAGNA: sfrappole e lasagnette, tagliatelle dolci fritte bagnate con succo di arancia e cosparse di zucchero a velo;

FRIULI VENEZIA GIULIA: crostoli, le frittelle e - segnala la Coldiretti - le castagnole;

LAZIO: frappe fritte o al forno e castagnole gustose e morbide palline di pasta fritta riempite di ricotta o crema pasticciera;

LIGURIA: bugie nastri di pasta dolce fritti e spolverati di zucchero a velo;

LOMBARDIA: tortelli, dolci fritti cosparsi di zucchero e cannella o farciti con crema o con uvetta;

MARCHE: scroccafusi, palline di pasta con cannella e scorza di limone prima lessate in acqua bollente e poi fritte. spolverati di zucchero e bagnati con alchermes;

MOLISE: scorpelle, dolcetti ricoperti di miele e Struffoli;

PIEMONTE: bugie, rombi o nastri fritti;

PUGLIA: chiacchiere e frittelle;

SARDEGNA: brugnolus, a base di farina, uova e purea di patate, fritti e avvolti nello zucchero e orillettas, listarelle di pasta intrecciate, fritte e ricoperte di miele;

SICILIA: pignolata dolce metà bianco e metà nero composto da pezzettini di pasta fritti e ricoperti da glassa al limone o cioccolata e ravioli fritti con crema o ricotta;

TOSCANA: berlingozzi, ciambelle e cenci, nastri di sfoglia fritti;

TRENTINO A.A.: grostoi, nastri di pasta dolce fritti e spolverati di zucchero a velo:

UMBRIA: frappe e struffoli, bastoncini con zucchero, miele, frutta candita fritti e guarniti con confettini colorati;

VALLE D'AOSTA: bugie, tortelli con uva sultanina ammorbidita nel rum e ricoperti di zucchero e  panzerotti alla marmellata;

VENETO: galani, strisce quadrate o rettangolari fritte, frittelle e castagnole bocconcini fritti.

Fonte: Elaborazioni Coldiretti

in data:19/02/2012

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