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Millennials alla larga dai social in fatto di alimentazione. La diffidenza la fa da padrone
E' quanto emerge dall’indagine condotta dal Laboratorio Analisi Politiche e Sociali dell'Università di Siena sui giovani, gli stili alimentari. Il prezzo il fattore che incide di più nella scelta dei cibi
Roma- Diffidano dei social in fatto di alimentazione e sono attenti ai prezzi più che alla qualità degli alimenti che consumano. Le loro primarie fonte di informazione sono principalmente la famiglia e i medici, ritengono che l'industria alimentare non lavori sempre nell'interesse dei consumatori. E ‘ quanto emerge dall’indagine condotta dal Laboratorio Analisi Politiche e Sociali dell'Università di Siena sui giovani, gli stili alimentari e la salute sugli atteggiamenti dei Millennials. La ricerca è stata realizzata in occasione del Millennials Lab, laboratorio internazionale che inizia oggi, 19 maggio, al Santa Chiara Lab dell'Università di Siena, e si basa sui dati raccolti nelle interviste a 1052 ragazzi di età compresa tra i 16 e i 35 anni, volte a comprendere gli stili di comportamento alimentare dei giovani italiani.
Nel dettaglio alla domanda cosa orienta i Millennials nell'avvicinarsi al cibo? E quali i criteri nelle scelte e nei consumi? I ricercatori rispondono che non ci sono dubbi, è il prezzo il fattore che incide di più nella scelta dei cibi, con il 91% degli intervistati che lo indica come molto o abbastanza importante, seguito dalle proprietà nutrizionali e dalla stagionalità del prodotto (85% e 84% del campione), dalla provenienza italiana (83%) e dall'affidabilità del brand (81%). Consistente la quota di giovani, circa il 40% del totale, che è disponibile in linea di principio a consumare in modo ecologicamente sostenibile, anche se tra i vari stili di consumo alimentare la categoria che primeggia con il 31% è quella che degli "agnostici alimentari", rappresentata da coloro che fanno un uso misurato sia degli alimenti qualitativamente superiori (biologico, mercato equo e solidale, marchio Dop, Igp, Docg) che del cosiddetto junk-food.