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Mozzarella blu, Coldiretti incontra il Questore
Sarà ricevuta lunedì prossimo la Coldiretti dal questore di Frosinone Giuseppe De Matteis per analizzare la vicenda della mozzarella blu sequestrata. “Diamo atto dell’impegno e della sollecitudine con la quale il Questore ha inteso accogliere positivamente la nostra richiesta di incontro – hanno dichiarato Aldo Mattia, direttore regionale e Paolo De Cesare, direttore provinciale di Coldiretti. Crediamo – hanno continuato - opportuno analizzare in modo più analitico quanto accaduto. Farlo subito dopo i risultati che dovrebbero arrivare dalla Asl incaricata delle verifiche sanitarie, rappresenta senz’altro un momento importante. Per Coldiretti resta basilare però conoscere la ditta che si è resa protagonista di questa ennesima sofisticazione a danno dei cittadini. “I consumatori devono conoscere al meglio ciò che è accaduto per poter determinare le proprie scelte al momento dell’acquisto – chiosano Mattia e De Cesare. Chiederemo – aggiungono inoltre i direttori della sede ciociara e laziale di Coldiretti - di mettere a conoscenza dell’opinione pubblica anche il nome della ditta. Occorre far chiarezza e i nostri legali valuteranno se sussistono i presupposti per costituirci come parte civile insieme agli ignari acquirenti delle mozzarelle.
Ogni anno – hanno incalzato - dobbiamo far scendere in piazza i nostri allevatori per spuntare qualche centesimo di aumento per il proprio latte che resta di qualità ed è super controllato e quindi sicuro. Molti caseifici lavorano mirando a qualità e rintracciabilità del prodotto a vantaggio proprio della sicurezza. Anche per questo dobbiamo smascherare quanti con alterazioni e sofisticazioni immettono sul mercato prodotti che di locale non hanno nulla e che penalizzano il lavoro dei nostri allevatori. Torneremo a chiedere con più forza l’approvazione della legge. Questa situazione si può frenare solo – precisano - con provvedimenti definitivi che da anni abbiamo chiesto circa l’etichettatura delle produzioni e che sono alla base del nostro progetto di una filiera tutta agricola e tutta locale. Oggi, infatti, con le norme vigenti, non possiamo escludere che anche latte equivalente (cagliate, formaggi e polveri) provenga da paesi extraeuropei. Per invertire questa grave tendenza – concludono - si deve procedere con l’approvazione della legge sull’etichettatura applicando immediatamente la legge nazionale che obbliga a indicare in etichetta l’origine della materia prima utilizzata negli alimenti. Nella confezione delle mozzarelle non è infatti obbligatorio indicare la provenienza del latte impiegato ed è facile che venga spacciato come nazionale quello importato. Fortunatamente non c’è una situazione di allarmismo dal punto di vista alimentare ma crediamo sia necessario non far passare sotto silenzio quanto accaduto per la dignità degli onesti produttori, degli industriali e trasformatori che lavorano con correttezza e, soprattutto di tutti i cittadini-consumatori della Ciociaria”.
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