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Mutti assegna il "Pomodorino d’Oro"

Il premio è conferito alle aziende agricole più attente all’eccellenza della produzione

Roma - Si rinnova anche quest’anno l’appuntamento con il ‘Pomodorino d’Oro’, premio che Mutti conferisce alle aziende agricole più attente all’eccellenza della produzione. Un vero e proprio riconoscimento alla ‘qualità’ che, insieme alla trasparenza e all’affidabilità, rappresentano - si legge in una nota -  i valori portanti dell’azienda, a cui si aggiungono il rispetto per la natura, l’attenzione costante verso il consumatore e le nuove esigenze di consumo.

Un appuntamento che negli anni è cresciuto di interesse a tal punto da diventare una importante occasione di dibattito e di confronto tra l’azienda e i suoi conferenti. Infatti, l’edizione di quest’anno vede coinvolti in prima persona, in un incontro di informazione/formazione, tutti i produttori di pomodoro con cui l’azienda collabora da anni. Partendo dagli aspetti agronomici e fitosanitari, si passerà alla valorizzazione della produzione fino ad arrivare al ‘futuro’ e al mercato del pomodoro.

Con questo premio, Mutti, che da oltre 100 anni porta sulle tavole degli italiani il pomodoro rigorosamente ‘made in Italy’, rafforza il suo legame con i coltivatori che, anno dopo anno, concentrano sempre di più i loro sforzi per ottenere un prodotto qualitativamente superiore.

«Come ogni anno – dichiara Francesco Mutti, Amministratore Delegato dell’azienda – ci siamo avvalsi per la campagna di raccolta della collaborazione di circa 180 aziende agricole del territorio e della Pianura Padana. Aziende ormai fidelizzate che ci forniscono ogni anno una materia prima sempre migliore. Quest’anno non abbiamo avuto una campagna di raccolta facile, perché siamo stati un po’ penalizzati da una situazione climatica instabile. Abbiamo dunque scelto la qualità e non la quantità».

L’edizione di quest’anno ha visto la partecipazione di 180 aziende agricole, tra le quali 40 si sono classificate nella short list.

Ad aggiudicarsi per la terza volta il primo premio, l’ambito pomodorino d’oro, è stata l’Azienda Agricola Lambertini Ivo e Carlo di Parma, alla quale è stato consegnato anche un riconoscimento in denaro. Alla Azienda Agricola Tinelli Antonio e Nicholas di Reggio Emilia è andato invece il secondo posto; mentre l’Azienda Agricola Aschieri Stefano si è aggiudicata il terzo premio.
Un premio in denaro è stato assegnato anche alle altre 37 aziende agricole selezionate, confermando la vocazione dell’azienda per l’innovazione, anche attraverso la creazione di questa iniziativa unica nel panorama delle aziende di marca.

«Il pomodoro, proprio perché è un prodotto ‘basico’ – precisa Francesco Mutti, Amministratore Delegato della Mutti SpA – potrebbe, erroneamente, sembrare privo di possibilità di upgrading. Come azienda, invece, abbiamo voluto fare della qualità della materia prima e del processo di trasformazione Integrata e Certificata i punti di forza per offrire sul mercato prodotti sani e genuini. Perché riteniamo che la difesa del consumatore significhi, prima di tutto, il rispetto per l'ambiente, garantito dalla certificazione dei nostri prodotti. Un atto di serietà e di tutela per evitare sofisticazioni e contaminazioni, un controllo accurato di tutte le fasi della vita del pomodoro, dalla coltivazione fino al prodotto finito. Perché sappiamo che, oggi, il consumatore diventa sempre più informato, più interessato alla sicurezza degli alimenti, più attento alla sua salute e più consapevole al momento dell’acquisto».

Il premio Pomodorino d’Oro, che riconosce la qualità come primo obiettivo della raccolta e consegna di pomodoro, è assegnato secondo rigorosi parametri fissati in accordo con le associazioni dei produttori e le aziende agricole stesse.

Mutti - conclude la nota -  è la prima azienda che da oltre 10 anni certifica i suoi prodotti con il marchio "Produzione Integrata Certificata", ottenuto, nel rispetto delle direttive internazionali di Produzione Integrata, superando positivamente tutte le verifiche e i controlli lungo tutte le fasi, dalla raccolta, attraverso la produzione, fino alla distribuzione.

Ai controlli sull’intera filiera, a partire dal 2001 si è aggiunta la dichiarazione “NON OGM”, una certificazione che richiede due diversi tipi di controllo: il primo di tipo ispettivo, direttamente sulle operazioni effettuate dalle parti agricole; il secondo di tipo analitico, con analisi effettuate da laboratori esterni su piantine, pomodoro fresco e prodotto finito

in data:12/11/2010

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