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Filiera Corta

Neve e ghiaccio, a rischio il normale esercizio dei mercati alimentari

A lanciare l’allarme è la Fiva-Confcommercio. L’andamento commerciale è a marcia ridotta e i prodotti esposti sono al congelamento con la conseguente chiusura totale delle strutture di vendita la prossima settimana se il maltempo dovesse continuare

Roma– Neve e ghiaccio di questi ultimi giorni mettono sotto scacco la Penisola e rendono difficile il normale esercizio dei mercati dove si vendono i prodotti alimentari freschi. A far presente un pericolo di chiusura, a causa delle difficoltà di rifornimento da parte dei Tir, e' la Confcommercio attraverso la Federazione Italiana Venditori Ambulanti (Fiva-Confcommercio).   A tutt’oggi, infatti, nei mercati alimentari infatti, l'andamento e' a marcia ridotta e i prodotti esposti sono a rischio congelamento con la conseguente chiusura totale dei mercati la prossima settimana se il maltempo dovesse continuare.

Conferme della situazione arriva anche dalle organizzazioni agricole. Gli organismi di categoria segnalano come il grande freddo stia bloccando le consegne di prodotti deperibili, come frutta, verdura, carne, latte e formaggi.  In particolare la Confederazione italiana agricoltori (Cia) prova nel concreto a quantificare i danni. Il maltempo ha messo in ginocchio l'agroalimentare italiano. I danni- spiega l'organizzazione agricola-  sono gravissimi: 100 milioni di euro. La confederazione italiana agricoltori sottolinea inoltre come sia ''praticamente paralizzato il trasporto di latte, frutta, ortaggi e carne. Stravolta l'agricoltura. Gelo e neve hanno devastato i campi coltivati (soprattutto ortaggi), distrutto serre e strutture aziendali. Centinaia le imprese agricole ancora isolate e in molte zone di campagna manca l'energia elettrica''. A forte rischio - ricorda ancora l'associazione di categoria - ''tantissimi allevamenti bovini, suini, ovini e avicoli. A causa dell'impercorribilita' delle strade rurali e', infatti, impossibile l'approvvigionamento di mangime e foraggio''. In questo modo - avverte la Cia - oltre alla perdita di interi raccolti orticoli in campo aperto, sono andate distrutte tonnellate di prodotti deperibili che non e' stato possibile trasportare. Tante le piante da frutta, ma anche olivi e viti, che hanno ceduto per il peso della neve. Non solo. La mancanza di energia elettrica ha spento le celle frigorifere delle aziende agricole, dove vengono conservati gli alimenti deperibili, e ha bloccato, addirittura, la mungitura degli animali e i meccanismi di funzionamento per distribuire il mangime nelle stalle''.

Dello stesso tenore le dichiarazioni di Coldiretti che ha ricordato come "almeno due milioni di mucche e maiali nelle stalle isolate rischiano di rimanere senza acqua e cibo per le difficoltà di garantire l’approvvigionamento dei mangimi sulle strade e per i danni provocati dal gelo alle condutture che portano l’acqua agli abbeveratoi.  Per pulire le strade secondarie e garantire l’alimentazione degli animali sono mobilitati - continua l'organizzazione agricola-  anche molti agricoltori della Coldiretti con trattori utilizzati come spalaneve e spandiconcime adattati per la distribuzione del sale contro il gelo. Secondo la Coldiretti ammontano a 100 milioni di euro i danni provocati fino ad ora dal maltempo all’agroalimentare nazionale soprattutto per il caos nei trasporti che impedisce la consegna dei prodotti deperibili come latte, fiori, frutta e verdura che rischiano di essere gettati ma danni ci sono anche alle piante che cedono sotto il peso della neve mentre il gelo sta bruciando le coltivazioni invernali in campo e si registra una impennata nei costi di riscaldamento delle serre. Nel marchigiano è crollato il tetto di una stalla con 40 mucche ma molte strutture agricole sono in difficoltà per la neve. A rischio fino ad ora ci sono cavoli, verze, cicorie, carciofi, radicchio e broccoli, ma se la temperatura dovesse rimanere a lungo sotto i dieci gradi a soffrire sarebbero anche le piante di olivo e la vite come è accaduto - precisa la Coldiretti - con il grande freddo del 1985 i cui effetti sono durati anni. Ogni giorno – continua la Coldiretti - sulle strade italiane circolano circa cinquantamila tonnellate di prodotti alimentari deperibili tra latte, fiori, frutta e verdura che quotidianamente lasciamo le aziende agricole e le stalle per raggiungere stabilimenti e quindi negozi e supermercati. Se le condizioni della circolazione non ritorneranno entro pochi giorni alla normalità presto gli alimentari freschi - conclude la Coldiretti - mancheranno dai negozi ed è in agguato il pericolo di speculazione nei prezzi.

Parzialmente diversa sembra invece diversa la situazione per rifornimenti e approvvigionamenti di frutta e verdura per la distribuzione organizzata grazie anche all'import e alla buona gestione dei punti vendita, come segnala la Federazione Italiana Dettaglianti dell'Alimentazione (Fida-Confcommercio), precisando, al contrario di quello che è temuto dalle organizzazioni agricole,  che non si ravvisano tensioni sui prezzi.

in data:05/02/2012

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