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Ogm, la "patata bollente" è della Commissione europea
Il Consiglio Ue non supera lo scoglio degli Ogm. In fase di voto infatti non si è trovata una maggioranza qualificata a favore o contro l'autorizzazione alla coltivazione del mais geneticamente modificato 1507. Dopo un acceso dibattito fra i 28, la presidenza greca ha interrotto la procedura di voto rinviando quella che e' stata definita una "patata bollente" alla Commissione europea che ha ora 24 ore di tempo per decidere se autorizzare la coltivazione del mais oppure ritirare la proposta. La prima richiesta di autorizzazione per il mais 1507 risale al 2001.
Durante il dibattito, l'Italia ha confermato la sua posizione contraria all'autorizzazione, con il ministro Enzo Moavero Milanesi che ha invitato la Commissione a "riflettere sulla possibilita' di ritirare la proposta se non c'e' una maggioranza qualificata fra gli Stati". In tutto, dei 28 paesi solo 5 si sono espressi a favore del Mais 1507 (Spagna, Regno Unito, Svezia, Estonia e Finlandia), 4 hanno annuncato di volersi astenere (Germania, Belgio, Repubblica Ceca e Portogallo) e 19, compresa l'Italia, hanno espresso l'intenzione di votare contro l'autorizzazione. Il presidente di turno Evangelos Venizelos, sentito il parere giuridico secondo cui la Commissione puo' "finche' non sono avviate le procedure di voto" decidere di emendare o addirittura ritirare la proposta, ha sospeso il voto rinviando la decisione finale all'esecutivo. Il Commissario alla Salute e sicurezza alimentare Tonio Borg aveva pero' preannunciato l'intenzione e, in un certo senso, l'obbligo della Commissione di autorizzare la coltivazione dell'Ogm: "ci sono stati in questi 13 anni ben 6 pareri favorevoli dell'Efsa (l'autorita' sulla sicurezza alimentare Ue, ndr) e, in assenza di una decisione politica dei 28, la Commissione deve basarsi sui pareri tecnici".