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Ogm Mon 810: Mipaaf bocciato dall’avvocato generale della Corte Ue

Ora, in relazione alla causa tra Pioneer Hi Bred Italia e il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, si attende la sentenza definitiva dei giudici europei

Roma - Duro colpo per il Mipaaf sul fronte Organismi geneticamente modificati (Ogm) nell’ambito della causa tra Pioneer Hi Bred Italia e il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf). Il parere dell’avvocato generale della Corte Ue Yves Bot boccia la posizione italiana riguardo la posizione assunta sugli ibridi di mais derivati dal mais Mon 810 che sono stati autorizzati dall'Ue quali sementi ai fini della coltivazione.

''Non possono essere sottoposti ad una procedura di autorizzazione nazionale, organismi geneticamente modificati come gli ibridi di mais derivati dal mais Mon 810, che sono stati autorizzati dall’Ue – ha detto l’avvocato generale - quali sementi ai fini della coltivazione; che sono stati notificati in quanto prodotti esistenti; poi oggetto di una domanda di rinnovo dell'autorizzazione in corso d'esame, e che sono stati iscritti nel catalogo comune delle varieta' delle specie di piante agricole''.

L'avvocato generale, le cui conclusioni non sono vincolanti per la Corte, sostiene in particolare che ''la direttiva Ue 18 del 2001 sull'emissione deliberata nell'ambiente di Ogm impedisce che uno Stato membro, nelle more dell'adozione, a livello nazionale, regionale o locale, di misure volte a evitare la presenza involontaria di Ogm in altre colture, si opponga alla coltivazione sul suo territorio di quegli Ogm''.

Inoltre ha aggiunto che''gli Stati membri hanno la facolta' di adottare tutte le misure opportune per evitare la presenza involontaria di ogm in altri prodotti tramite misure di coesistenza, ma non possono invocarla per impedire in maniera generalizzata la messa in coltura sul loro territorio di un ogm gia' autorizzato nell'Unione e iscritto nel catalogo comune''. - ''Aspettiamo – ha commentato il ministro per le Politiche agricole Mario Catania - il giudizio della Corte di giustizia europea in quanto, se la posizione dell'Avvocato generale e' importante non e' ancora la sentenza, poi tireremo le conclusioni''. Per noi - ha aggiunto il ministro - rimane un dossier spinoso perche' nella nostra realta' gli Ogm sono ritenuti dalla grande maggioranza degli operatori, delle organizzazioni, un elemento da non inserire nel contesto produttivo. Credo che la soluzione sia la proposta di regolamento che si sta discutendo in questo momento a Bruxelles e che consente maggior flessibilita' agli Stati membri per decidere''. Ora la parola passa ai giudici europei per la sentenza definitiva

in data:26/04/2012

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