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Olio: Bruxelles adotta la strategia del passo del gambero

Il commissario all’Agricoltura Dacian Ciolos, dopo aver presentato la settimana scorsa il provvedimento che avrebbe comportato la sparizione delle oliere nei ristoranti, ha annunciato il ritiro della misura

Roma - Un passo avanti e due indietro. Bruxelles fa retromarcia sulle oliere nei ristoranti. Il commissario all’Agricoltura Dacian Ciolos, dopo aver presentato la settimana scorsa il provvedimento che avrebbe comportato la sparizione delle oliere nei ristoranti, ha annunciato il ritiro della misura. Il provvedimento era inteso a sostituire le oliere con bottiglie monouso per assicurarne la qualità.

La decisione è stata suggerita- secondo indiscrezioni di stampa-  dal premier britannico David Cameron in occasione del Consiglio Europeo.

“Per noi – ha commentato il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo-  si tratta di una battaglia culturale e di legalità. Quella parte del Regolamento oggi ritirata dalla Commissione europea consentiva infatti di migliorare il contrasto alle frodi in commercio anche nei ristoranti, dove i consumatori hanno il diritto di sapere che tipo di olio utilizzano. Sono certa che il Commissario Cioloş troverà il modo di tenere conto di una questione così importante per i Paesi del Mediterraneo. È fondamentale - ha proseguito -  creare una cultura dell’olio paragonabile a quella del vino e per ottenere ciò questo è un passaggio importante. Il miglioramento e la difesa della qualità sono nell’interesse di tutti: produttori e consumatori”.

“Il sistema Paese – ha concluso il ministro – sarà compatto nell’affrontare questa sfida. Ho già parlato con il Vice presidente Antonio Tajani, con il Presidente De Castro e con l’onorevole Giovanni La Via”.

Il dietrofront della Commissione sul divieto all'uso di bottiglie senza etichetta e oliere anonime nei locali pubblici dell’Unione Europea a partire dall’inizio del prossimo anno favorisce - incalza Coldiretti - frodi ed inganni che danneggiano duramente le esportazioni nazionali di olio di oliva che nella Ue valgono quasi 450 milioni di euro all’anno, in un momento di difficoltà dei acquisti nazionali in calo del 8 per cento nel primo trimestre del 2013.

“Ci piacerebbe una Europa che abbia una visione su come risolvere i problemi dell’economia e della disoccupazione e ci ritroviamo quella che risponde alle lobby anche su come apparecchiare la tavola”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini. Purtroppo - continua la Coldiretti - dobbiamo constatare che ancora una volta in Europa i gruppi di pressione vincono nei confronti di una norma appoggiata da ben 15 Paesi, tra cui i principali produttori come Italia e Spagna, che ha visto contrari solo i Paesi del Nord, come Germania, l'Olanda e l'Inghilterra dove non cresce neanche una pianta d’ulivo.

“Un passo indietro nella tutela dei consumatori dalle frodi – dice invece Presidente dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari Maurizio Gardini e nella garanzia di sicurezza e genuinità dell’olio extravergine di oliva”. “Introdurre l’obbligo di bottiglie con tappi anti-rabocchi – prosegue il Presidente Gardini – era funzionale ad evitare che le bottiglie venissero riempite di volta in volta con oli di indubbia provenienza o di scarsa qualità. Una decisione quindi che avrebbe potuto scongiurare sul nascere eventuali frodi e agire così a tutela del consumatore”.

“Auspichiamo ora – conclude il presidente Gardini – che il Commissario all’Agricoltura, che ha annunciato che intende avviare una serie di consultazioni con i diversi soggetti coinvolti per lavorare ad una nuova proposta di regolamento, possa giungere presto a proporre una norma che sia a tutela e garanzia della qualità, della trasparenza e della sicurezza alimentare”.

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